100-L'ARMATURA di Dio per la Chiesa La chiesa


L’ARMATURA DI DIO PER LACHIESA Efesini 6,10-18

Il Nuovo Testamento ci presenta questa epistola, agli Efesini, nome che è stato aggiunto in seguito, come lettera scritta dall’apostolo Paolo.
L’epistola è stata scritta più tardi, non da Paolo, né da alcun altro quando l’apostolo era ancora in vita. L’autore è sconosciuto e il suo pensiero chiaramente di scuola paolina, ci evidenzia forse un cristiano proveniente dal giudaismo greco.
Lo scopo dello scritto è di esortazione alla chiesa contro le sofferenze, le afflizioni e persecuzioni che potrebbero sopraggiungere.
Mette in guardia, e tiene lo spirito sveglio al giudizio di quello che accade nel presente.
Vuole accrescere il coraggio dei cristiani, li avverte e li prepara a quello che accadrà prima della seconda venuta di Cristo per resistere al“giorno malvagio”.


I quattro cavalieri dell'Apocalisse: pestilenza,guerra,fame e morte

I credenti affermano che Dio è presente e che la vittoria sul male è un reale fatto compiuto.
Gesù è il Salvatore, sulla croce ha inchiodato la ribellione dell’umanità, vinto il Diavolo ed eliminata la morte.
Il testo evidenzia la diversità e la creatività dei componenti della chiesa e ne ricerca costantemente la sua unicità. La lettera riflette due gravi problemi l’unità della chiesa nella fede e allontanarsi dalla vita pagana perché in contrasto con la vita cristiana.
Stimola a dare molta importanza alla lode e alla preghiera come battaglia contro il male, contro le potenze, i dominatori di questo mondo, le forze della malvagità che si nascondono nell’ignoranza e nelle tenebre.



















E’ una lettera aperta, probabilmente un trattato teologico, indirizzata a più chiese dell’Asia minore con a capo Efeso, destinate a compiere nel presente quello a cui Dio le ha chiamate: fare esperienza della pienezza della salvezza conoscendo Cristo come suprema Autorità, non soltanto del credente ma cosmica.
La visione spaziale del mondo è Gesù, Dio creatore di ogni realtà visibile e invisibile che regna su ogni cosa della sfera celeste e del cosmo.
I tempi, gli angeli, le potenze demoniache signoreggiano momentaneamente uno strato intermedio: il mondo degli esseri umani e dei morti costituisce la regione inferiore.
Nel quadro di questa concezione del cosmo, si sviluppa la signoria di Gesù.
Il Risorto, il Cristo, è seduto alla destra di Dio, che gli ha posto ogni cosa sotto i suoi piedi. 





La croce di Cristo è intesa come un atto di riconciliazione, di pace generale, dei giudei e dei pagani con Dio, ed ha creato un solo popolo, in un solo corpo: la Chiesa.
La Chiesa universale, che soltanto Gesù conosce per intero è spirituale, i suoi componenti sono anche terreni, proprio a questi viene assegnato il compito di portare la pace, di impegnarsi profondamente per costruire azioni di armonia e intese tra tutti i popoli.
Ha il compito di annunciare la salvezza, e la liberazione offerta da Gesù al mondo.




La chiesa locale quindi, deve fortificarsi in Cristo, nell’Autorità che ha rivestito, nella forza della sua Potenza.
L’unione è la forza, e la fede è l’arma che vince e si contrappone al male, con calma serena, senza violenze, ma determinata, con quella fierezza che da la certezza di essere fratelli di Gesù risorto. Deve sopportare le molteplici situazioni di conflitto sia interne che esterne, fino ad arrivare al giorno malvagio considerandolo però nella prospettiva futura già vinto.




Il giorno malvagio, è il culmine della carnalità, dei peccati ed espressioni di quella natura ribelle verso Dio e disubbidiente, nutrita da sentimenti, sensazioni, emozioni umane di egoismo, sospetto, rivalità, odio, omicidio che prende forma e forza completa.
In senso figurato rappresenta una potenza aggressiva e feroce, che devasta e distrugge. Consuma l’umanità, depauperizza la natura, forma scorie e rifiuti con persone e cose, produce sofferenza, rovine e morti.























I credenti devono essere vigilanti per se e per gli altri per non farsi soggiogare.
Il suo potere, ha preso forza dalle falsità, dalla corruzione, dalla disubbidienza, dagli omicidi degli uomini di cui l’Avversario si è servito per fare il male e sedurre l’umanità.
Periodo di un potere cosi forte e malvagio da poter vincere i Santi, sradicare da loro la fede con la convinzione o la forza a tutti coloro che non saranno bene attrezzati.
Per questo l’invito è pregate per tutti i santi.

   
Sopratutto loro hanno bisogno!
                     
L’armatura che lo scrittore invita il credente a rivestirsi è la similitudine di cui si serve osservando l’esercito romano. L’uniforme per i suoi combattimenti, così funzionale per uno scontro di un corpo a corpo, con cui vuole informare le comunità di come devono essere equipaggiate. La qualità e la cura di come deve essere questo vestito.
Similitudine ai giorni nostri non molto azzeccata, in quanto la pace è il centro dell’annuncio evangelico, contro ogni logica di guerra, e questa armatura se non si mette l’enfasi sulla qualità, può essere considerata in contraddizione e imbarazzante anche se la consideriamo per autodifesa.



Il credente, anche se è impreparato, intimidito e timoroso; frastornato e confuso dal male che imperversa, non deve isolarsi ma prendere l’armatura completa di Dio di cui la chiesa è parte importante. La chiesa diventa un' armatura completa, fatta dai credenti, fratelli e sorelle con lo Spirito di Gesù, ognuno vestito con un proprio dono, per potere e sapere resistere insieme contro il giorno malvagio, cosmico: quando le potenze del male saranno scatenate sulla terra.





Queste potenze che già dominano il mondo, sono le nuove idolatrie, il consumismo, la vanità, il denaro, le ideologie distruttive, la guerra, la politica corrotta.
Se penso a quello che sta facendo il male nel mondo, mi sento smarrito, sono a disagio, ho timore e paura.
Sento un forte peso perché so che è il nostro orgoglio, la presunzione, l’arroganza, la violenza che nutrono il male.
Le malvagità creano disubbidienza, disaffezione, critiche, controversie, divisioni e guerre.
Sono la voluttà, la carnalità, le perversioni, l’interesse personale, il protagonismo sfrenato, l’egocentrismo, la gelosia e l’invidia: espressioni di quella vecchia natura che ancora si trova dentro di noi e che servono a fare del male e a fare soffrire.
La malvagità è materializzata da noi e noi l’ alimentiamo.
Il male intimidisce e ricatta il debole e il povero, vuole essere lui il padrone e cerca di sottomettere tutti perché si sente forte, ha la forza di tutti.
Non si preoccupa se mette disagio, indispone e sconvolge, se ferisce qualcuno, se fa morire. Chi si trova da solo e nel dubbio viene risucchiato, abbattuto, diventa senza personalità.
Restare in piedi è la consapevolezza di una vittoria che arriverà soltanto dalla fede e dalla preghiera a Dio, dalla promessa di Dio, perché c’è conoscenza della potenza di Gesù vincitore.








Contro queste cose siamo più che vincitori in Cristo Gesù, nostro Signore

La cintura: un cinturone di cuoio ai fianchi per sorreggere il busto e riparare il ventre dove ci stanno i sentimenti le passioni, per questo ci parla di verità. La verità ad ogni costo, che riconosce la giustizia, che non guarda alla persona, al suo stato sociale ma si attiene ai fatti.
Queste sono le cose che dovete fare: dite la verità ciascuno al suo prossimo; fate giustizia, nei vostri tribunali, secondo verità e per la pace; nessuno trami in cuor suo alcun male contro il suo prossimo; non amate il falso giuramento; perché tutte queste cose io le odio», dice il SIGNORE”Zaccaria 8:16,17




La corazza: fatta di lamelle metalliche, leggera ma resistente e pronta alla battaglia.
Per preservare tutte le parti del busto ma permettere a braccia e spalle grande libertà di movimento. Ci parla di giustizia, esserne pieni: quella giustizia di Dio che mantiene inalterati gli arti e il cuore con gli affetti, le emozioni perché alimentate dal perdono e dall’amore di Gesù e permette alle braccia e alle mani di fare servizi reciproci, di uguaglianza, aiuto, consolazione.




Le calzature: sandali flessibili allacciati alle caviglie per potere essere veloci e correre.
Dio si muove nel mondo! Noi come ci muoviamo? Essere sempre pronti a portare l’evangelo della pace, ed essere i primi a ricercare l’armonia con tutti ed essere al loro servizio.
Diventare strumenti di non violenza anche quando l’avversario infierisce e ti ferisce forte.
E la pace di Cristo, alla quale siete stati chiamati per essere un solo corpo, regni nei vostri cuori; e siate riconoscenti.





Lo scudo: rettangolare e convesso, di cuoio e legno con ornamento metallico di rinforzo.
Per proteggere tutto il corpo. Protegge il nostro fisico, ma anche la chiesa che è il corpo di Gesù e lo fa rendendoci certi della salvezza che c’è donata attraverso la fede il Lui.
Avere fede in Colui che ci ha salvato e che lo farà ancora anche quando ci sentiremmo perduti, in quel giorno, senza speranza: perché il cuore di Dio è più grande del nostro cuore.



L’elmo: di ferro per coprire guance e collo a proteggere la delicata articolazione e riparare la testa dai dubbi che vi si possono insinuare, i dardi infuocati delle tentazioni e le concupiscenze del mondo. Per conservare con questo la sapienza che è il timore di Dio, l’intelligenza che è sfuggire alle occasioni del male e per contenere le buone idee, i buoni pensieri, il Credo che ci è stato insegnato.



La spada: arma da combattimento: di ferro, corta, semplice e leggera per ferire o uccidere l’avversario. Un simbolo, forse non molto adeguato all’evangelo di Gesù.
L’avversario è già stato sconfitto: perché ci sarebbe ancora bisogno di adoperare le armi?
Gesù stesso ci invita a riporre le spade perché uccideranno chi le vorrà usare. Mt.26,52.
La spada in questo scritto, prende valenza spirituale. La parola di Dio, Creatrice che può dare la vita ma anche no! E Gesù stesso ne è il garante, la sua vita e la morte: l’esempio.
Quando si è trattato di contrapporsi ai suoi avversari, a volte non è stato molto morbido, ha dimostrato di saper usare anche la frusta e di fare seccare il fico infruttuoso.



La chiesa, comunque, questo è l’invito, deve considerare la Parola di Dio anche come scrittura: La Bibbia. Leggere, meditare e ascoltare questa parola di Dio perché da essa giungerà tutto il suo consiglio, per metterlo in pratica, contro gli avversari: quelli spirituali.
La Parola preghiera come preghiera Parola, forse non ne siamo capaci, eppure è l’unica arma del credente per combattere.
La preghiera è poco efficace, con poca forza quando è una solitaria fiammella dubbiosa
e non è sorretta dalla completa armatura di Dio: la Chiesa, forte della sua Parola che è la spada dello Spirito che interviene quando non ne siamo capaci.

Mai credere di essere i più bravi ed i soli a sapere pregare.
Guardarsi attorno, i nostri fratelli, e le sorelle pregano più spiritualmente e più di noi.
Non cessate mai di pregare” E’ rivolto alla chiesa!
La vittoria dipende da noi, tutto è valente se ancora una volta vogliamo che queste parole non rimangano lettera morta, vecchiezza di lettera come dice l’apostolo Paolo, o se invece le applichiamo a noi stessi con novità di Spirito.




Questa proposta d’esame personale e di chiesa, se sarà attenta, ci troverà mancanti davanti al Signore! Con rinnovata e profonda umiltà ricominceremo con ogni preghiera e supplica a risollevare lo Spirito, inserendo in questo: lo scopo, quel desiderio e quella volontà perseverante che sono la voglia di sostituire il nostro io con le virtù di Gesù.
Cambiare nella famiglia, rafforzare i rapporti con i fratelli e le sorelle, cercare il bene della città, per accedere ad una più chiara e limpida comunione con tutti, e con il Signore.
Con quest’armatura totale, Gesù ci farà vivere una vita più consacrata e completa.


Sostegno alla povertà
I principati della mondanità che ci vogliono affascinare e ci dicono di stare tranquilli, di non fare combattimenti, di non denunciare l’ingiustizie e le guerre, i dominatorile potenze, gl’idoli della nostra materialità che ci turbano e vogliono farci sbagliare, le forze spirituali malvagie che ci vogliono sopraffare e non ci danno l’esuberanza della gioia della comunione nella chiesa e nella vita: saranno sconfitte.





Dio ci aiuti a superare ancora quest’altra prova, a restare uniti, a ricercarci, ad aiutarci l’un, l’altro, fino ad amarci come la scrittura ci insegna: è qui che la chiesa unita e bene armata, salda nelle sue convinzioni di affetto universale, trova la realizzazione immediata in se stessa e nel mondo.
Riconosciamo quindi la nostra debolezza, ma la forza in ogni tempo dell’amore di Dio per l’umanità, lottiamo con perseveranza contro ogni forma di disonestà e crudeltà, sapendo che la vita ci è concessa da Dio e la tiene nelle sue salde mani.
La vera libertà e la dignità consistono nell’essere stati liberati dal male proseguendo sotto lo sguardo di Dio nella certezza che la sua promessa è Parola di vita.
Io ti farò essere un forte muro di bronzo; essi combatteranno contro di te, ma non potranno vincerti, perché io sarò con te per salvarti e per liberarti, dice il SIGNORE” Geremia 15:20

DOVE DUE O TRE SONO RIUNITI IO SONO IN MEZZO A LORO!

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