86-LA VENUTA DEL FIGLIO DI DIO-Il Regno di Gesù

Se uno non è NATO di NUOVO non può vedere il regno di DIO

"QUESTO E' IL MIO DILETTO FIGLIUOLO IN CUI MI SONO COMPIACIUTO"

IL REGNO DI DIO E LA VENUTA DEL FIGLIO DELL’UOMO 
Luca 17,20÷37

L’argomento trattato in questo capitolo è un tema non facile, ne di facile soluzione, ma è sempre stato al centro della vita delle chiese e quindi dei credenti a partire dagli stessi discepoli e dalle chiese della prima ora.
L’attesa definitiva del regno di Dio e del ritorno del Cristo ha dato forza e coraggio alla fede di intere generazioni, soprattutto negli anni bui dei secoli, durante le persecuzioni dei cristiani e le sconfitte morali delle comunità che in questo tema hanno trovato la forza: in questa promessa di Dio, per continuare nella vita e nella predicazione del Vangelo.
Certamente oggi questo è un tema molto importante, mentre stiamo vivendo quando ancora nel mondo ci sono persecuzioni contro i cristiani e contro altre minoranze religiose. E’ un tempo di crisi materiale (il coronavirus nel mondo le guerre) e morale (vanità e violenza) per tutto il genere umano, dove le certezze, le sicurezze di un futuro migliore e le speranze si stanno spegnendo anche dentro i credenti, soprattutto delle chiese storiche.


Diffusione Coronavirus
Diffusione vanità e violenze











   
 
Tema però difficile da discutere, da dialogare già con le persone che dicono di credere in Dio, figuriamoci se se ne parla con l’esterno, nella città dove le persone hanno credenze, opinioni diverse e contrastanti sul prossimo futuro.
Qualche appiglio si può improvvisare soltanto quando ci sono brutte notizie: distruzioni, catastrofi, c’è sofferenza e si sta davanti alla morte. Quando si sta nel dolore e tutto viene a mancare, allora pensiamo di poterci sbilanciare, di parlare di Dio, parlare del suo regno, del ritorno del Cristo, della sua vittoria definitiva, della fine di questo tempo di incertezza, di ineguaglianza, di malvagità e di sofferenza.
Appunto, ritornando al nostro capitolo, Luca rappresenta i farisei, rigida associazione di cittadini ebrei che svolgeva attività sociali e religiose, mentre interrogano Gesù su quando il regno di Dio sarebbe dovuto arrivare. Gesù non risponde alla domanda, ma afferma che il modo in cui viene, essi potrebbero non vederlo come lo pensano, perché verrà nella maniera da non destare attenzione, non farà clamore, sarà in incognito: ecco sarà dentro di voi e intorno a voi.
Non è visibile, non è prendibile, non si può catturare, c’è già e non ve ne accorgete.
E’ nell'incontro con la mia Parola. La parola di Dio, diventata appunto carne, per cercare e salvare l’essere umano: di chi si accorge che essa è venuta ad occupare uno spazio vuoto nel cuore dell’uomo per comunicare ora e domani con lui e poterlo cambiare.

                              

Lo spazio vuoto che si riempie d’amore, è ora quello da poter scambiare. Il saper donare affetto, solidarietà e condivisione di ognuno diventa dimensione sociale nell'incontro con l’altro.
Storie di uomini e donne strumenti dell'evangelo che porta uguaglianza, giustizia e la pace nel mondo: Gesù è il regno di Dio.
Disse ancora ai suoi discepoli, ma anche ai credenti di domani, che pensavano di poter vedere almeno uno dei giorni del Figliuol dell’uomo, che non potranno vederlo ora, e neppure sarà esclusivo per qualcuno, ma quando sarà la sua venuta tutti lo vedranno, perché risplenderà da un’estremità all'altra del cielo.
Figliuol dell’uomo è il nome che rappresenta l’essere umano per eccellenza, il Messia, la creatura di Dio, perfetta nella sua umanità, destinato a ricevere il regno universale ed eterno di Dio. Gesù: Figliuol dell’uomo, nome che attribuisce a se stesso, affermando la sua fraternità con gli uomini, e rivendicando però anche i suoi attributi e la sua missione divini.
Venuto per cercare e salvare gli uomini perduti, sottoponendosi prima, comunque ad una cruenta umiltà: soffrirà, vivrà la passione, sarà rifiutato e fatto morire da questa generazione sotto Ponzio Pilato, ma secondo le scritture risuscitato ed elevato alla gloria di Dio.
Ci sarà dopo un intervallo, un periodo di tempo che soltanto il Padre conosce:
poi la seconda venuta ancora un po’ misteriosa di questa figura e di questo momento.
Il racconto di questo nuovo evento sarà come avvenne nella descrizione dei due brani dell’Antico Testamento: il diluvio di Noè, e la distruzione di Sodoma e Gomorra ai tempi di Lot, nipote di Abramo.
I racconti ci narrano momenti di distruzione: pioggia che distrugge tutto, uomini, animali e cose e si salvano poche persone: Noè e la sua famiglia che ridanno vita nuova al genere umano.
Nel secondo racconto succede la medesima cosa: distruzione di due città importanti nella pianura del Giordano con pioggia di fuoco e zolfo. Muoiono persone e animali e si salvano poche persone che con Abramo ridaranno vita nuova al territorio che Dio ha loro promesso.

 

Avverrà una cosa simile nel giorno che il Figliuol dell’uomo sarà manifestato a tutto il mondo.
In quel giorno afferma Gesù, dimenticatevi di tutti i vostri averi, non tornate a prenderli nelle città perché cercando di salvare i beni che avete potreste morire: sembra che ci sarà il 50% di possibili morti delle persone che saranno in quel luogo.
I discepoli chiedono dove avverrà questo nuovo disastro, pensando che non sarà una catastrofe globale. Gesù risponde che è impossibile prevederlo ma soltanto quando sarà accaduto, tutto questo sarà evidente. Questo è il giorno della seconda venuta del Figliuol dell’uomo.
Il regno di Dio che è già sulla terra ed è nascosto, soltanto ora sarà rivelato completamente.

                            
La venuta definitiva segnerà la vittoria di Dio su questo mondo: regno e governo saranno eterni, il bene vincerà il male; l’ingiustizia e la persecuzione non ci saranno più.
Care sorelle e fratelli cosa ci aspettiamo da Dio? Cosa ci aspettiamo nel nostro futuro?
Come viviamo il presente, la nostra vita?
Alcuni sono dei viventi dormienti, praticano anche sovente le chiese e si rivolgono a Dio con le pantofole ai piedi, come se non dovesse succedere mai niente e sono asettici a tutto, se il mondo cade, si spostano più in là e accettano ciò che succederà così con passività.
Dov'è la responsabilità a cui Dio ci ha chiamato?
Altri vivono pregando e aspettando che qualcosa piova improvvisamente dal cielo e che risolva ogni cosa, che rimetta ordine a questo mondo, che cesseranno le lacrime e la morte non esisterà più.
Un mondo nuovo, migliore, sereno e dimenticarsi di tutto e di tutti.
Dov'è il mandato che Gesù ci ha assegnato?
Non ci siamo forse dimenticati di Cristo, della sua Parola che è l’alfa e l’omega, e che noi siamo dentro di essa: nella sua promessa, dove ogni cosa diventa nuova nel suo regno e il nostro dovere verso di Lui e verso sorelle e fratelli è un impegno costante d’amore.
Non siamo condannati a un’ illusione e a un’attesa perenne verso una morte crudele e sconosciuta ma siamo dentro il regno nell'attesa di una promessa che ha già cominciato a svilupparsi in noi e in mezzo a noi, oggi in questo tempo, su questa terra.

           



Ora noi apparteniamo a Lui che è morto e risorto per noi, siamo nel regno per l’opera del Figliuol dell’uomo: il primo, e noi cittadini del nuovo regno e della nuova terra che sarà compiuta alla fine.
Siamo chiamati ad andare da coloro che ancora sono nel vecchio mondo e nel vecchio modo di agire, dominati continuamente dall'ingiustizia e dalla malvagità, per dirgli che c’è una possibilità di riscatto e la morte non fa più paura.
Far sentire, attraverso di noi, ora la voce di Lui che chiama a vedere la luce del nuovo regno di pace e giustizia stabilito da Dio: ora velato, filtrato, ma rivelato negli ultimi tempi per noi.
Dio ci ha assegnato così l’annuncio della sua grazia da saper offrire a tutte le genti e a tutta la creazione: la redenzione completa e una speranza di vita più giusta e migliore.
Oggi è il tempo nuovo, le cose vecchie sono passate.

Questo è il tempo del regno e Dio regna già in questo momento: 
se lo vogliamo, con noi.




Se uno non è NATO di NUOVO non può vedere il regno di DIO




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