87-IL PENSIERO DI VIVERE PER SEMPRE-Il Regnodi Gesù




IL PENSIERO DI VIVERE PER SEMPRE Genesi. 3,22-24

Ho letto su un quotidiano che in America è stato salvato un bambino rimasto congelato a -30° per più di due ore.
Il sangue gli si era cristallizzato in ghiaccio.
Un caso straordinario, mai successo prima, rimarrà senz'altro nella storia della medicina.
Chissà quali intelligenze, che studi, quante ricerche, che meccanismi e che invenzioni metterà in movimento.
Questo mi ha fatto pensare alla situazione di quegli uomini che per motivi di malattia, di vecchiaia, d’ideologia, si sono fatti ibernare con la speranza che la medicina, dopo, con nuove tecniche e tecnologie possano risolvere il loro caso, e quindi tornare alla vita in futuro.
Con questo dato di fatto nuovo, tutto si rimetterà in movimento, l’uomo ha superato un’altra barriera.
Bisogna ancora cercare, ricercare, per superare il tempo, lo spazio, controllarlo e allungare così la vita e conquistarla.
Quanta sete di sapere che è continuamente alla ricerca per sconfiggere la morte.
L’ibernazione (conservazione del corpo nel ghiaccio ad una temperatura elevata) è quindi d’attualità, nel passato invece volevano arrivare alle medesime conclusioni attraverso la mummificazione (conservazione del corpo con misture di prodotti vegetali e minerali).
I popoli tutti, sia nel presente sia nel passato si sono cimentati con questo problema: gli americani, con i presidenti, i russi con i generali politici, gli italiani con i papi.
Lo scopo non è cambiato, conservare il corpo, sperando di poter conservare così la vita.
Una cellula di DNA (gene che da la vita) è stata trovata viva in una mummia.
Chissà dove vorrà arrivare l’uomo in questa ricerca, forse alla clonazione anche di esseri del passato.

                 

Spenderà chissà? Sarà disposto a dare, cosa, in fatto di libertà e di coscienza?
L’uomo, che strade lontano da Dio percorrerà?
Ancora non ascolta la sua parola che è la verità e che dice:
Perché sei polvere e in polvere ritornerai” Gen.3,19
Prima che la polvere torni alla terra com’era prima e lo spirito torni a Dio che lo ha dato” Eccl.12,9
In questo modo la morte è passata su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato” Rom.5,12
Come è stato stabilito che gli uomini muoiano una volta soltanto, dopo dì che viene il giudizio” Ebr.9,27

                         

Ecco perché il capitolo cinque della genesi è chiamato il capitolo del cimitero, perché è un elenco di discendenze e di morti, “Poi morì”.
La morte c’è ed esiste per questo Dio lo ricorda ed evitarla non possiamo, se non comprendendo la sua parola che ci dice: “Io sono la vita”

La morte non è mai separabile dal peccato come Dio afferma, e la mortalità è quindi prova del peccato della razza umana.
Di tutti i miliardi di persone vissute su questa terra, resta soltanto la generazione attuale e ad ogni attimo di tempo che passa se ne vedono le conseguenze.
Disgregazione, distruzione, disfacimento morte.
Questo tiranno che segue costantemente l’umanità coinvolge tutto, persone, animali, cose.
Non c’è dunque speranza per l’uomo?
Se non c’è speranza come può esistere allora questo sentimento di eternità nel cuore dell’uomo.
Cos’è questo inventare teorie, ipotesi e favole, sperimentarle e ricercarle e non trovare mai la soluzione.
A guardia del frutto dell’albero della vita per custodirne l’accesso, ci sono gli angeli di Dio che vibrano spade fiammeggianti da ogni parte e sono invincibili.
                         

  
Esiste un passaggio per arrivare al frutto? Dov'è la via da percorrere? Dov'è la chiave per aprire la porta? Qual è la strada giusta che ci permetterà di raccogliere il frutto di quel’albero meraviglioso che in passato non ci siamo meritati e che tutti i popoli cercano.

                          

La risposta si trova soltanto alla croce, alla croce di Cristo, l’unico giusto che morì per gli ingiusti; mori per i peccati di tutto il mondo secondo le scritture1^Cor.15,3÷4 1^Piet.3,18 Ebr.2,14÷18
Con questo suo morire egli tolse alla morte la sua efficacia, il suo dardo, il peccato. 1^Cor.15,55÷56
Gesù ha ottenuto una completa vittoria sul potere della morte e sul suo imperatore. 1^Cor.15, 57÷58
Poiché come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saranno vivificati” 1^Cor.15,22
Perché neanche possono più morire, giacche sono simili agli angeli e sono figlioli di Dio, essendo figlioli della risurrezione” Luca20,3436
“ Voi pure ha vivificati, voi che eravate morti nei vostri falli e nei vostri peccati” Ef.2,1÷5 Rom.5,17÷19

                         

Procedendo ancora dopo aver aperto la porta della vita, la croce vuota, con questa chiave.  
Per la via della vita verso una vetta ancora più alta.
 “Io sono la parola della vita” Fil.2,15
Il principe della vita” “Il pane della vita” Giov.6,32÷40--47÷51

L’uomo è liberato da quest’oppressione, da questo tiranno, da questa paura che è la morte e questo avviene grazie alla nuova nascita.
Non da carne né da sangue, né da volontà d’uomo”, non ottenuta con sforzi umani, con ricerche, sperimentazioni, sistemi, prove, teorie, filosofie, religioni, grandi e buone opere, ma da Dio.
Il Signore stesso deve impartire vita a coloro che sono morti nelle colpe e nei peccati. E questa è la vita.
Chiunque contempla il figlio e crede in Lui abbia vita eterna” Giov.6,40
Non morra mai” Giov.11,25÷26
Il fatto che impartisce la nuova nascita è il credere col cuore e confessare con la bocca che Gesù è resuscitato dai morti e la morte non lo signoreggia più.
Credere che il morire di Gesù è stato il nostro morire e che il suo resuscitare è la nostra rinascita (nuova nascita) questa è la vita e la vita eterna.

Quel granello di frumento, Gesù, caduto in terra e morto ora sta portando molto frutto, il frutto dell’albero della vita, molte nuove vite, nuove nascite per una vita eterna. Giov.12,24
Soltanto il credente ha sperimentato nella morte di Gesù, ed ha scoperto che il morire di Cristo è stato il proprio morire e che la risurrezione Sua è il perdono dei peccati e la propria vita nuova ed eterna .
Dobbiamo morire per vivere ed ereditare la vita eterna. Giov.12,25
Morire sapendo che Gesù ci ha sostituito, morire a noi stessi, morire al mondo, questo è il cammino.

         
                       

Il credente sa che la morte dovrà passare su tutti gli uomini, ma soltanto lui ha la perfetta speranza, la certezza di avere ottenuto per grazia questo dono, il frutto dell’albero della vita.
Soltanto lui sa con sicurezza che dopo la morte c’è la vita eterna.
Questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che Tu hai mandato, Gesù Cristo” Giov.17,3
Poiché il salario del peccato è la morte; ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore"

Come può il credente annunciare attorno a se, alle persone, ai popoli che la via della vita è stata trovata?
Diamo esempio agli altri che vogliamo andare verso la vita con tutto noi stessi, oppure siamo ancora restii, e ci facciamo guidare da quello spirito dell’uomo vecchio che ha l’animo alla carne e che porta in se i germi della morte.
Il miglior proclama è gustare subito questo frutto meraviglioso e appropriarsene completamente, esserne ripieni. “siate ripieni”

                         

Per procedere insieme verso qualcosa di superiore camminando, seguendo, vivendo per lo Spirito.
Da tutto il nostro essere devono trasparire quelle qualità che questo frutto ti attribuisce dopo averlo gustato: ubbidienza, devozione, servizio, pratica.
Si devono sentire i profumi tutt’intorno: allegrezza, serenità, pace, dolcezza, tenerezza, comprensione, sopportazione, pazienza, saggezza, consiglio, benignità, bontà, fedeltà, amore.
Se pratichiamo queste cose con tenacia con perseveranza, (al di sopra dei nostri travagli umani), certo, se riusciremo a morire sempre di più al vecchio modo, alla vecchia natura, seguendo Gesù fino in fondo dove Lui ci chiama:
all’ora le persone attorno a noi capiranno, capiranno i popoli e le nazioni.
La porta aperta da Gesù ha fatto entrare chiunque crede in lui e la via che presenta e tutta da percorrere.
Gesù dice: “ Io sono la via, la verità, la vita” ...eterna!















La Parola di Dio, GESÙ, è la luce che da vita al mondo



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