89-LA BUONA CREAZIONE- La creazione




E Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono. Genesi 1,26÷31

Questa frase fa parte del 1° racconto delle origini.
Come sappiamo i racconti della creazione sono due: con modalità diverse annunciano che il mondo appartiene a Dio e lo presentano come il Creatore con volontà e disegno sovrano come il 1° racconto descrive.

Lui è stato a volerlo, a formarlo: architettarlo in 7 momenti, e benedirlo con abbondanza.


Deve essere custodito dalle creature umane a cui da pieni poteri ma che controlla.
I due testi indicano una prospettiva cosmica, una breve storia teologica del mondo.
Quelli che erano stati dei miti dell’origine di altri popoli con culture molto più antiche e molto avanzate ora sono stati trasportati e trasformati in affermazioni teologiche del popolo di Israele che assicurano che il mondo progettato dal Dio che a loro si è rivelato è buono.


Mito egiziano

Mito sumerico










         
Conservano questa teologia scritta con modi di comunicazione di quei tempi: poetico, lirico o di canto che Israele prova davanti alla gloria e alla bontà della creazione divina come timore reverenziale e meraviglia.
Elaborato più volte come veicolo della fede di Israele, è importante premessa alla creazione dove sembra che elementi non ordinati e tenebre erano già li quando Dio cominciò a creare.
Dio non creò dal nulla, ma impose un ordine particolare alla massa degli elementi, almeno da quello che ci perviene dal testo, che annuncia che il Creatore, forma la creazione non con un atto creativo, ma con l’infinita riaffermazione della sua volontà, sovrana, sulla materia.


Nella creazione le due correnti della tradizione sono tenute separate ma ognuna è per se esaustiva, si trovano una accanto all'altra e sono di notevole coerenza letteraria.
La forma finale del testo è complessa ed è il risultato di un lungo processo di tradizionalizzazione che riordina l’antica memoria per poterla utilizzare in tempi e momenti diversi. La preistoria di questi capitoli formati da materiale precedente e fonti di tradizioni diverse, è stata portata in forma canonica che ha raggiunto la sua forma definitiva durante l'esilio babilonese.VI secolo a.C..

Il mondo che appartiene al Dio di Israele costituisce una potente e audace alternativa contro l’affermazione dominante che vedeva come sovrani gli dei babilonesi, politeisti.
Affermazione di portata cosmica per sostenere la comunità che fa affidamento a questa tradizione memorizzata.
Lo scopo non vuole essere una descrizione perfetta dell’origine del mondo, ne vuole instaurare un dibattito tra creazione o evoluzione, ne tra scienza e religione, ma vuole essere un supporto concreto di identità per la comunità a cui è rivolto.




Il mondo si presenta al momento del suo esistere, dopo i grandi mutamenti primordiali, fatto bene e tutto è “molto buono”.
E’ regolato da leggi fisiche, chimiche, strutturali, ed è pieno di vita.
Terra, acqua, aria e sole indispensabili per la vita.
Abitato dalla flora multiforme, variegata e colorata, dalla fauna con molte forme e specie di diverse qualità e dall'umanità.
Uomo e donna, maschio e femmina, fatti da Dio e a Lui somiglianti.

                           
                                 Michelangelo

"Così Dio, la Divinità, creò la coppia, maschio e femmina con prole, a immagine di Dio, li creò maschio e femmina e li benedisse per riempire la terra: l'umanità". Genesi 1, 27-28
Dai testi seguenti, si deduce abbiano una coscienza, intelligenza, pensiero e memoria da mettere in pratica. Hanno conoscenza di essere creature, benedette: ci suggerisce la parola.
Hanno conoscenza di ciò che il Creatore gli ha dato in dono: la vita, la conduzione di tutta la creazione, crescere e moltiplicare, riempire la terra e governarla. Dotati di arti per muoversi liberamente negli elementi, di bocca per parlare, esprimersi, e farsi capire dagli altri abitanti della terra e dagli animali.
Personalmente e indipendentemente liberi con il fisico che con l'intelletto, ma responsabili, con dentro quel punto di riconoscenza che devono a Dio per averli creati, che Gli devono per tutto quello che ha posto nelle loro mani, che Gli devono per tutto il bene che vuole loro nella continuità.



Il maschio e la femmina creati insieme per prolificare ed essere umanità, per guidare la creazione. Creature paritetiche contro le affermazioni patriarcali del passato che hanno voluto interpretare a proprio favore il 2° racconto della creazione ed hanno influenzato le scorse generazioni.

Creature fatte a immagine della Divinità: espressione aperta a numerose interpretazioni ma che rivela allo stesso tempo la libertà e la responsabilità umana nella cura della coppia, della prole, della terra con tutte le sue creature animali e vegetali, nella continuità.

La bibbia non costituisce un’autorizzazione alla dicotomia della coppia, all'abuso e allo sfruttamento dell' uomo sulla donna, dell' uomo sull'uomo, dell' umanità sull'ambiente.
La coppia umana nella sua unicità, dovrebbe sentire l’incarico responsabile della cura della terra
e dell’illimitata fertilità donata da Dio a beneficio di tutte le creature, quelle pure che saranno susseguenti.


Questo racconto afferma che il mondo è voluto e inteso da Dio come buono, cioè bello e piacevole, da vivere con entusiasmo e meraviglia.



Affermazione decisiva per le tradizioni ebraiche e cristiane che hanno dato molta enfasi alla vita e al creato, apprezzando il buono del mondo in tutte le sue forme, compresa la sessualità e l’economia.


Il risultato è che la coppia nella sua libertà ha disubbidito al suo Creatore, ha dato ascolto alla sua seduzione e ha avuto nel suo pensiero la ribellione e non l’ha fermata, è stata presuntuosa, si è insuperbita, inorgoglita, vantata del suo stato di pseudo onnipotenza su se stessa e sulla natura.


La coppia, l'umanità, maschio e femmina con prole, fatti a somiglianza Divina, ha perso ancora oggi questa parola UBBIDIENZA, e ha perso Dio, si è allontanata dalla Verità, per questo è nella falsità; dalla Vita, per questo muore e produce morte.

Questo allontanamento, separazione avvenuta tra la Divinità e l'umanità, si è manifestata anche all'interno della coppia stessa, con i figli e con tutta la natura.



Poiché la creazione con brama intensa aspetta ...anch'ella sarà liberata dalla servitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figlioli di Dio” 
Romani 8,19÷21

Le conseguenze sono nella storia e davanti a tutti.
Chi ha voluto questo ha avuto buon gioco e l'umanità non si è tirata indietro a questa ribellione.


L’uomo e la donna non si sono considerate creature con responsabilità.
Hanno cercato un “buono” per se stessi soltanto, un bene più bene di quello che poteva volere Dio per loro.
Come se la Divinità non avesse previsto già prima che li formasse la cosa migliore, il massimo: la Sua immagine riflessa nella coppia umana con prole: l'umanità.



La coppia, con prole, fu creata per usare e godere le bellezze e le meraviglie della natura, non soltanto per se stessa ma anche per i figli e le generazioni future.
Chiamata ad essere buona amministratrice ed entrare nella promessa di Dio per un’esistenza piena di concordia, di giustizia e di pace tra tutti gli umani.
Scelse però di essere indipendente, di disubbidire e dividersi da Dio, sciolse i legami, ed ora i suoi atteggiamenti, i suoi indirizzi, producono inimicizia, impoverimento, sofferenza, sfruttamento, morte.
L'uomo incolpa la donna, la donna incolpa la ssseduzione esterna, i figli i genitori, il fratello la sorella e così di seguito. Le generazioni incolpano le precedenti, i governi di oggi quelli di prima,
le nazioni l'una contro l'altra. L'umanità così divisa non si sente responsabile non riconosce più la Divinità vera che l'ha creata: disconosce Dio e gli attribuisce la colpa.

E’ possibile avere sbagliato, sbagliare e continuare nell'errore?

Sembra di si.

L’umanità così com'è diventata, con tutti i suoi errori e violazioni che si porta dietro e che accumula, sta andando verso una disgregazione totale della natura e di se stessa.
Ne è la prova il momento storico di decadenza in cui viviamo, lo stato nichilista in cui siamo, lo sfacelo che vediamo nell'ambiente, nel creato.




L’umanità sostanzialmente dimostra che è nemica di Dio e della creazione.

Iddio cerca continuamente di interessarci alla conservazione del pianeta, e poiché non vuole la distruzione del mondo, cerca di indicarci la strada, anche attraverso la natura, per arrivare a fermare l’umanità dalla via che sta seguendo e sconfiggere la forza interna dell’egoismo e della vanità che la domina e che la sta conducendo alla sua distruzione.
Dio in ogni modo ama le sue creature e tutto ciò che ha chiamato alla vita ed ha un meraviglioso piano di redenzione per loro e per il mondo che abitano.



Capire che l’umanità deve riconoscere Dio, riconsiderare quello che ha rivelato ed entrare in questo progetto avanzato è già iniziare a fermare la disgregazione.


Occorre fermarci un attimo e riflettere.

Spesso il cittadino dice: mi sento giusto, mi sono sempre comportato bene, ho rispettato gli altri e le cose altrui, non ho fatto male a nessuno, non ho nemici, non sono un cacciatore accanito, sono ecologico, faccio la raccolta differenziata, pago le tasse alla società, faccio elemosina, mi impegno nel sociale.


               






Ora consideriamo la società, l’umanità in che stato materiale e morale si trova.
Le città sommerse di immondizia e di aria insalubre, le scorie radioattive su terreni che producono benessere, depauperamento delle foreste, inquinamento delle falde acquifere, sfruttamento improprio dell’uomo e della natura, i deserti aumentano e i ghiacci si sciolgono, i raggi del sole arrivano sulla terra modificati, c’è il riscaldamento del pianeta, l’alterazione del ciclo dell’acqua, migliaia di specie animali e vegetali stanno scomparendo. 
Ancora persistono i razzismi, le discriminazioni, le guerre, le faide, infinità di processi, le speculazioni edilizie, il lavoro precario, ingiustizie, violenze, la fame.











                    Uomo, donna: sei responsabile.

La coppia, con prole, fu creata per usare e godere le bellezze e le meraviglie della natura, non soltanto per se stessa ma anche per i figli e le generazioni future. Chiamata ad essere buona amministratrice ed entrare nella promessa di Dio per un’esistenza piena di giustizia e di pace. Scelse però di essere indipendente e di disubbidire, sciolse i legami, ed ora i suoi atteggiamenti, i suoi indirizzi, producono impoverimento, sofferenza, sfruttamento, morte.

              


L’uomo sta sbagliando e continua nel suo errore, sembra non gli importi dei fatti che lo circondano e lo sovrastano e neppure cerca di capire che le cose non possono continuare così, per il bene della natura e per la sua stessa vita.
I fatti attuali che avvengono nella natura, gli sconvolgimenti, ci suggeriscono che quello che era “molto buono” si sta modificando in peggio: l’umanità ne è colpevole.

Come un bambino incosciente sta a guardare

E’tempo di cambiare, di modificarci, di convertirci a questo Dio che ha previsto il bene per questa terra, e che vuole che ci sentiamo partecipi di questo “ molto buono” che Lui ha previsto.

Iddio cerca continuamente di interessarci alla conservazione del pianeta, e poiché non vuole la distruzione del mondo, cerca di indicarci la strada, anche attraverso la natura, per arrivare a fermare l’umanità dalla via che sta seguendo e sconfiggere la forza interna dell’egoismo che la domina e che la sta conducendo alla sua distruzione.

Dio in ogni modo ama le sue creature e tutto ciò che ha chiamato alla vita ed ha un meraviglioso piano di redenzione per lei e per il mondo che abita. Capire che l’umanità deve riconoscere e entrare in questo piano è già iniziare a fermare la disgregazione.


L’impegno delle nostre chiese per l’ambiente e per una nuova moralità collettiva, è informare e coinvolgere anche tutte le altre chiese, gli organismi sociali, le istituzioni politiche e i cittadini verso una nuova considerazione del nostro stato interiore e della terra in cui viviamo con nuove concezioni degli stili di vita da vivere insieme e con il creato.
Questa considerazione di ripristinare l’ambiente “molto buono” deve diventare la nostra profezia attuale rivolta a tutti i cristiani e a tutto il mondo.
Dio come ben sappiamo farà la sua parte, l’iniziativa principale è sua ed è determinata dal desiderio di manifestare il suo amore e la sua misericordia eterna sull'umanità e su tutta la creazione che riconoscendo i propri errori: sa convertirsi e riproporsi.
Ricordiamo ciò che Dio dice a Giona alla conversione di Ninive e la attualizziamo oggi:
Io non avrò amore delle città dove si trovano milioni di persone con tutti i loro animali!”

            

Gesù ci viene ancora in aiuto, il suo pianto davanti alla distruzione e alla morte ci fa capire che Dio non ne prova piacere, preferisce far morire se stesso su una croce, per poter riconciliare a Dio tutte le cose e stimolarci cercando ancora di coinvolgerci personalmente.

Come ha fatto con Giona ci chiede di annunciare nella città, tra la gente comune, senza catastrofismi, ma con convinzione di causa, la disgregazione dell’ambiente materiale e morale. Dio ci invita a rotolare la pietra, a sciogliere le fasce e i lacci a Lazzaro risorto per farci collaboratori che riportano la luce alla vita e che salvaguardano la meraviglia della creazione.
Non ci chiede l’impossibile, di fare un miracolo istantaneo, ma di aver fede: andare a rotolare la pietra di una tomba sapendo cosa vi si può trovare, o andare a proclamare la salvaguardia dell’umanità e del pianeta, sapendo che non sarà facile, è intravvedere la via della vita e la salvezza del mondo. 



E’ partecipare fattivamente, adoperarsi per un nuovo modello di sviluppo proponendo un commercio più equo, un’economia più sobria che consideri dei nuovi vincoli sullo sfruttamento dell’ambiente, con il ritorno a società meno ansiose e meno veloci e che rispettino i tempi delle stagioni prendendo esempio dalla natura, per ripulire, ripristinare la bellezza e la bontà delle opere che Dio ha fatto.

Questa è ancora la buona notizia, il cuore attuale del vangelo, questa è la nostra nuova salvezza e dell’umanità, annunciare il buono della vita e dell’amore, proporsi e prodigarsi per la pace e il benessere a tutto il creato.

La creazione del mondo "MICHELANGELO"


DIO li creò MASCHIO  e FEMMINA

Commenti

Post popolari in questo blog

40-Festa dell' EPIFANIA-GESU'-I Magi e LA LUCE-Gesù nasce-Emanuele

65-VISIONE, FUTURO, SPERANZA-MOSE'-Profeti e Profezie

109-FUGA in Egitto di Giuseppe e Maria-Gesù nasce-Emanuele