75-PASSAGGIO VERSO LA TERRA PROMESSA-Liberazione

PASSAGGIO VERSO LA TERRA PROMESSA 
Giosue 1, 1-9 Efesini 6,10-18


Monento storico.

Il popolo terreno di Dio è in movimento, e passa da una situazione particolare di presenza di Dio con Mosè, con il popolo, ad una situazione di non dipendenza dall’ Eterno.
Gli Ebrei si lasciano dietro l’arido deserto, speroni di roccia, secche vallate, vita scomoda, (nelle tende) nutrimento essenziale,(la manna, le quaglie, la fonte) vestiti sobri, quelli con cui erano partiti.
Si lasciano dietro anche quella mancanza di fede, quel sentimento ostile, quel mormorio contro l’Eterno che li aveva costretti a vagare nel deserto per 40 anni.
Ora Mosè il conduttore non c’è più, la presenza materiale di Dio che riusciva a trasmettere il pensiero e la Sua volontà senza errore se n’è andata con lui. La Sua guida nella colonna di fuoco, nella nuvola e nello splendore della faccia di Mosè sono soltanto ricordi.


 


                          
Il presente.
In marcia verso la terra promessa. 
Terra da conquistare.
Giosuè con un popolo nuovo e rinnovato che deve cercare di cavarsela da solo, proseguendo il cammino tracciato, ricordando gli insegnamenti del passato, non dimenticando il solo e unico vero Dio, tutto quello che ha fatto, tutto quello che ha trasmesso (la legge, i precetti, i comandamenti) e tutto quello che ha promesso per il futuro. Due cose:
Una terra dove scorre il latte ed il miele, piena di vegetazione e di animali, fiumi e torrenti con terra fertile intorno, frutta, cereali ,olio; case da abitare e tessuti pregiati.
Io sono con voi.


                        
                          Le mura di Gerico



Giosuè. L’Eterno è salvezza.
Collaboratore prima, successore, guida, condottiero dopo, e con grandi responsabilità.
Fedele a Dio oltre le apparenze, (nemici spietati, i giganti). Stratega contro gli avversari, preparatore e insegnante al confronto col nemico. Sceglie di muoversi verso la novità preparata da Dio, e si destreggia in questa novità con grande fiducia.
Non disconosce mai il passato anche se sa che è superato, si serve dei ricordi di fede e delle promesse di Dio per muoversi ed impadronirsi del territorio. Mantiene ferme identità e propositi, suoi e quelli del popolo. Segue gli insegnamenti e non si allontana dalla via del bene per accedere a quella visione futura, più felice e più stabile che gli è stata proiettata davanti.

Il suo nome, i preparativi per il passaggio del Giordano, la celebrazione della Pasqua, la costruzione dell’altare sul monte Ebal, con le scritte della legge sulle pietre, i sacrifici di grazie, l’opera di restauro del tempio, la conferma del patto e le promesse, le profezie che lo riguardano, ne hanno fatto un esempio di similitudine con Gesù, e di conseguenza con ogni credente che ne ha il suo spirito.

                           

Passaggio dal vecchio al nuovo e suo significato spirituale.
Gli avvenimenti dell’Esodo nel deserto, la situazione essenziale e sufficiente, la dipendenza da Dio, sono di antitesi a questo passaggio, sono le situazioni iniziali di ogni credente.
Il viaggio dentro la terra promessa, le battaglie e le conquiste, sono tipi delle nostre esperienze spirituali.
Giosuè racconta la conquista della terra promessa che gia gli è stata assegnata come cosa su cui lottare per potersene impadronire e saperla poi dividere tra le 12 tribù.
Al credente è assegnata la salvezza come dono, che deve essere accolto e sopratutto divulgato, proclamato, esternato e condiviso con gratitudine.
La terra promessa è per noi il regno di Dio, il mondo dove abita la giustizia, dove regna la pace. Le vittorie di Giosuè sono le nostre vittorie che riportiamo, assieme allo spirito di Gesù che è in noi, nella vita quotidiana di tutti i giorni per questa prospettiva.
Ogni luogo calcato dai piedi dei figli d’Israele sarà in loro possesso.
A tutti i figli di Dio viene assegnato il mondo come terra da calpestare per conquistarla alla notizia dell’evangelo della salvezza e all’amore di Dio.

                      

Il nemico, astuto e forte è gia vinto, Gesù ci ha preceduti e ha vinto per noi.
Il popolo deve prepararsi, contro i nemici, prendere le armi, combattere e vincere a sua volta.
La potenza della promessa e la fedeltà di Dio conducono il popolo alla vittoria.

Al tempo nostro Gesù, prepara ancora i credenti alla battaglia spirituale, insegna la fedeltà, ci fa ubbidienti al ricordo dei suoi insegnamenti.
Scrive nei nostri cuori tutti i suoi precetti, ci aiuta quando siamo stanchi e scoraggiati, ci invita a combattere le ingiustizie, ci fa esporre a favore della pace e della concordia.
Insegna la consapevolezza della presenza del suo spirito, ci rinforza nella costanza, ci fa ricordare il suo amore e la sua bontà, la misericordia.
Ci invita a non soffermarsi soltanto alla nostra salvezza, essa è gia attuata in noi, ma vuole che noi stessi diventiamo strumenti di liberazione, di evangelizzazione.

                                 

Responsabilità di agire, di essere adulti, obbedire al mandato di Gesù: ammaestrate tutti i popoli, battezzateli e insegnate loro ad osservare i miei insegnamenti: amatevi e procacciate il bene, Io sono con voi tutti i giorni.
I nostri avversari, il Diavolo forte ed astuto, la superbia della vita, le tentazioni del mondo, la debolezza della carne, ci obbligano a prendere le armi e combattere.
Fate dunque opere degne della vostra conversione, del vostro passaggio, perché avete rinunciato agli idoli per servire all’Iddio vivente e vero. Cercate di essere semplici operatori compassionevoli nel mondo che è sofferente e non conosce la vera salvezza.
La gentilezza, la cortesia, la comprensione la solidarietà, la condivisione, e il sorriso, donati con semplicità, stupiscono e confondono l’avversario.
Gesù ci chiama a scegliere il bene comunque, anche se il terreno su cui ci muoviamo è ostile e i nemici della libertà, dell’amore, e della fratellanza sono giganti.












      




Se questi idoli ci propongono visioni distorte delle relazioni umane e ci invitano a considerare la vanità, la superbia, l’orgoglio, l’arrivismo come deterrenti che conducono a considerarci come nemici, e ad avere pensieri di sfruttamento gli uni nei confronti dell’altro.
Se quella vecchia natura che ancora si trova dentro di noi, che crea disubbidienza, disaffezione, critiche, controversie, divisioni e non ci fa procedere nell’unità come corpo unico e non ci fa muovere verso la novità preparata da Dio.
Se l’esterno, il mondo ci vuole usare, sfruttare, alienare, lo scopo è quello di non farci fare la volontà di Dio, facendoci fare cose sconvenienti per tenerci fermi, nella vergogna, incatenati ai ceppi, privi di qualsiasi proposito o proponimento di uguaglianza, di collaborazione, di giustizia, di visione futura.

Come chiese, come credenti, cosa diciamo, cosa facciamo?
La vita che viviamo, la convivenza civile intorno a noi è di valore?
L’uomo, considera la terra, la natura, la vita come priorità assolute per vivere un’esistenza serena e di qualità?


   

    








Cosa facciamo per fermare questo procedere disordinato senza morale, senza coscienza, senza obiettivi?

La vera forza, il vero combattimento per vincere lo sfruttamento, la povertà, la violenza, la paura, l’inimicizia, la guerra, è quello spirituale che ci arriva dal Padre (Io sono con voi), per costruire rapporti di fiducia,di solidarietà, di fratellanza.
Come chiesa, come credenti, affermiamo con volontà che vogliamo vivere nella contentezza e nella concordia, perché la vita è bella e degna di essere vissuta.
Decisi dunque a rifiutare ogni aggressione contro l’umanità, contro la natura.
Inserendo questo desiderio e questa volontà che sono la voglia di cambiare, di modificare i rapporti sbagliati nella società e nella convivenza; la chiesa unita, bene armata e ben salda in questa convinzione è vittoriosa.
Tutto questo ha valore se non rimane lettera morta, se non rimangono soltanto belle frasi, se personalmente non dirò: domani farò… questo nuovo anno farò…perché, oggi è il tempo della salvezza! Il tempo di mettersi al lavoro, il tempo di ritrovare l’unità, di sviluppare il dialogo e la condivisione tra tutti; fratelli di un solo Padre.
Oggi vogliamo pace, affetto e benevolenza universale.
Oggi sarà veramente il tempo della vittoria!
Oggi Dio è con noi!

              

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