121 IL PROFUMO-La Fede

 

IL PROFUMO

Luca 7, 36-50

Or uno de' Farisei lo pregò di mangiare da lui; ed egli, entrato in casa del Fariseo, si mise a tavola.                                                        Ed ecco, una donna che era in quella città, una peccatrice, saputo ch'egli era a tavola in casa del fariseo, portò un alabastro d'olio odorifero; e stando a' piedi di lui, di dietro, piangendo cominciò a rigargli di lagrime i piedi, e li asciugava coi capelli del suo capo; e gli baciava e ribaciava i piedi e li ungeva con l'olio.                          Il Fariseo che l'avea invitato, veduto ciò, disse fra sé: costui, se fosse profeta, saprebbe chi e quale sia la donna che lo tocca; perché è una peccatrice.                                                                                            E Gesù, rispondendo, gli disse: Simone, ho qualcosa da dirti.         Ed egli: Maestro, di' pure. - Un creditore avea due debitori; l'uno gli dovea cinquecento denari e l'altro cinquanta. E non avendo essi di che pagare, condonò il debito ad ambedue. Chi di loro dunque l'amerà di più?                                                                           Simone, rispondendo, disse: stimo sia colui al quale ha condonato di più. E Gesù gli disse: hai giudicato rettamente.                              E voltosi alla donna, disse a Simone: vedi questa donna? Io sono entrato in casa tua, e tu non m'hai dato dell'acqua ai piedi; ma ella mi ha rigato i piedi di lagrime e li ha asciugati co' suoi capelli.      Tu non m'hai dato alcun bacio; ma ella, da che sono entrato, non ha smesso di baciarmi i piedi. Tu non m'hai unto il capo d'olio; ma ella m'ha unto i piedi di profumo.                                                    Per la qual cosa, io ti dico: le sono rimessi i suoi molti peccati, perché ha molto amato; ma colui a cui poco è rimesso, poco ama.         Poi disse alla donna: i tuoi peccati ti sono rimessi.                           E quelli che erano a tavola con lui, cominciarono a dire dentro di sé: chi è costui che rimette anche i peccati?                                    Ma egli disse alla donna: La tua fede t'ha salvata; vattene in pace.


Nella spiegazione di questo atto e della conseguete similitudine, non è logico fare interpretazioni culturali, ma consideriamo il testo, nel concreto. La analizziamo come istruzione al popolo e alle comunità passate e che dobbiamo consegnare alle comunità presenti e al mondo, sulle diversità e polemiche dell'esistenza reale e della fede attuale. Fede che dobbiamo mantenere vicino alla normalità semplice e vera: quella governata da Dio, sempre e oggi.

Nella storia le donne sono state oppresse proprio anche dall’interpretazione che è stata data dagli uomini alle parole bibbliche. Oggi, quindi, è doveroso porci interrogativi alle nostre tradizioni e alla vita di consuetudine di ciascuno che ne è derivata.

Alle relazioni che incontriamo, alle scelte che facciamo, alle parole e ai contenuti, a come ci muoviamo: alla fede che insegna e coinvolge.

Il fatto che andiamo a interpretare è sulla diversità di genere, uomo-donna, sulla diversità sociale, fariseo-pubblicana, sulla diversità interiore, religiosità-fede.

Riconoscere Cristo e il suo insegnamento, è essere coscienti della storia, di come si è evoluta: in società dove i ruoli maschili e femminili sono imposti da un potere che si è sviluppato tipicamente al maschile.

Nelle nostre chiese, la questione di genere è tenuta in attenzione come desiderio di incamminarci insieme, come coppia, umanità, in un nuovo vocabolario dove imparare parole senza timore ma con quella saggezza che chiama l’intelligenza e sa fare udire la sua voce per le strade del mondo, nella concretezza dell’accoglienza reciproca che ci ha insegnato. Riconoscere Dio in Gesù, ubbidire alla sua Parola, seguire il suo insegnamento.

Le fonti di ispirazione per le relazioni, tra Dio e l'umanità sono proprio al crocevia delle nostre differenze sociali, culturali, fisiche e di fede concreta come amore verso Gesù. Il suo perdono è il dono a conseguenza dell'atto di riconoscenza-affetto della donna.

I Doni: fede, amore di Gesù in un Dio che perdona e salva, sono a disposizione sempre e di tutti. Vocazione che si deve vivere tutti e tutti i giorni: uomini e donne: donne sagge e uomini peccatori, o esattamente il contrario, ma tutti affrancati dalla grazia universale che accoglie e accomuna.

Gesù deve continuare a dire di ognuno:

perché hanno molto amato”.

Questa è la posizione di una donna del volgo, di facili costumi peccatrice: ma che ha fede e ama Gesù. Mette a repentaglio tutto ciò che ha di più prezioso: un alabastro d'olio odorifero e la sua persona. Ci mette la faccia, il corpo, la sua vita stessa, con i futuri rapporti che può compromettere nel mondo cittadino, sociale, e religioso di quel tempo.



L'uomo, benestante, religioso e osservante dei precetti di Mosè; morigerato, senza peccato, secondo lui, verso le leggi del popolo Ebraico.

Offre la sua casa, la sua tavola, ma non il suo cuore. E' prevenuto su Gesù figlio di Dio e su chi lo segue e ammira come Salvatore.

Due figure della società del tempo: ma anche di oggi. Figure da manuale quotidiano, contemporraneo: una donna, un uomo nelle relazioni sociali.

Gesù espone questa metafora riferita a ciò che sta avvenendo, presentando i diversi comportamenti dei due soggetti interessati alla sua persona.

La donna, piena di fede senza formalità, senza interessi personali, senza pretendere nulla, ma con semplicità si getta ai piedi di colui che riconosce come il Signore e Salvatore.

L' uomo, religioso, sicuro di se, pretenzioso delle formalità storico-sociali

-culturali ma su cui pesano tutti i pregiudizi verso persone differenti da lui: prevenuto, con sufficienza sull' evento, distaccato, critico e negativo.

La metafora da una valutazione di questa coppia che rispecchia l'umanità.

Da una parte l’uomo, maschilista presuntuoso e insofferente del diverso; pensa male di chi gli sta intorno e si sente appagato della sua persona.

La donna non si preoccupa affatto di chi ha intorno, sente la sua umiltà che sa inginocchiarsi davanti a Dio, abassa lo sguardo e il corpo verso i piedi di Gesù dando tutto il suo essere: tutte le sue economie, il pentimento per una vita distorta, peccati compresi.

Profumo che si spande tra tutti e nell'ambiente per opera del Vento Divino che soffia verso la porta, dentro la casa e spande olio odorifero.


Dal profeta, Unto di Dio, Salvatore, la donna si aspetta comprensione, aiuto, liberazione, perdono.    Esempio concreto, di valore prezioso, da ammirare, imitare e consegnare.

La chiesa, la comunità dei credenti composta da sorelle e fratelli hanno questo profumo: dono di Dio che lo Spirito spande dove vuole come Lui vuole. Profumo che porta in se la benedizione di Gesù sulla persona, (uomo-donna), sulla famiglia, sulla chiesa, sulla città, su tutto il popolo di Dio e sul mondo.

Immagine di armonia mistica che diventa indistinta, eterea, profumo spirituale.                                                                                                Sia uomo che donna può trovare un riferimento, piena di buone intenzioni, generosità concreta, pace, giustizia, fede e amore.

La donna è una peccatrice perdonata per la salvezza; per non peccare più. Una femmina di carattere spirituale, più dei religiosi del suo popolo: un superlativo della fede e dell'amore che si avvicina a Dio, si atterra a Dio e dipende da Lui.      L'umiltà della donna è dottrina che ha conquistato e conquista tutti i credenti, passati e futuri.                                                                    Ora conosciamo, anche se non tutti, che anche una donna nell’economia di Dio può avere grande valore!

Dio consegna lo S.Santo in ogni donna e in ogni uomo, come il vento va dove vuole, così può essere sospinto in una terra straniera desolata, inproduttiva, uomo o donna irriverenti per far nascere una fede interiore, una umanità vera come Gesù ha insegnato e Dio vuole.                                                                                                                                                    Dio è dalla parte degli oppressi, dei peccatori pentiti, di tutti e per sempre. Interviene mettendo insieme le forze positive, quelle di una donna, o di un uomo: dell' umanità e del cosmo per insegnare a contrastare le forze del male e dei malvagi.

Al centro dell' episodio c’è questa femmina e il suo profumo, come leader dei cristiani.                  “Una credente devota” e testimonia come Dio possa proteggere e assicurare il perdono, la vita, la vita eterna.


Chi se non come questa donna si può prendere cura dei problemi delle persone, dell'umanità, se non la Chiesa. Quello che ha fatto la donna, va emulato perchè incoraggia, incita, responsabilizza alla fede e all'amore.                                                                Questi scritti ci interrogano e ci chiamano all’ascolto, alla lettura, alla comprensione come cristiani della Parola di Dio.                                Ancora oggi ci invitano a vivere coscientemente il nostro presente nella consapevolezza che Dio ci ha dato la libertà con il perdono.

Ma anche la capacità di cambiare e di far cambiare gli indifferenti, gli scettici i nemici, per prenderci cura della vita della città e del bene comune, come vocazione dei valori etici che la Parola di Dio ci ha insegnato e assegnato per spargere il suo profumo.




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