1-L'orto di ulivi...
L' ORTO DI ULIVI
Appena sotto via Del Monte che conduce a Fabianetto.
Collina che sale tra Limone e il Termo, tra campi coltivati, uliveti e macchia mediterranea. Attraversata da via Brigola, "Alta via del Golfo" Lerici-Portovenere, stradina che arriva e passa ad est del paese di San Venerio e prosegue a piedi.
L' orto: un ettaro di terreno con 7000 mq tutti lavorati e con più di cento piante di ulivi, (non tutte autoctone, volevo farne un uliveto) poi 40 di alberi da frutta e 300 mq di bosco.
Ci passavo le mie giornate, quando potevo, molto spesso negli ultimi tempi, questi della pensione.
Le api, i calabroni, i merli, le ghiandaie, qualche rondine sporadica.......
Le Alpi apuane, la foce del fiume Magra, il golfo di La Spezia. Difronte i paesi del territorio vicini e lontani nella vallata aldilà del fiume, poi il cielo e il mare con le sue isole, Gorgona, Capraia, Corsica e la Palmaria.
Lavoravo, contemplavo e pregavo su tutto e questo mi piaceva e mi appagava della natura e del suo Creatore.
La casetta di ricovero attrezzatura che mi sono costruito sopra i resti della baracca, di lamiere e tavole, che ha fatto da rifugio per la mia famiglia e i nonni nel tempo della guerra per evitare i bombardamenti.
Da sopra il tetto il panorama era ancora più vasto e più bello in tutto il suo insieme.
L'orto di ulivi, non è soltanto un luogo fisico, ma è anche il tempo, un astratto: metafisico e spirituale dove ritrovi te stesso: i ricordi, le tue sensazioni, gioia e paura; le emozioni: sentimenti di amore nelle sue forme diverse; dove scopri e fermi le tue tentazioni, se puoi e ti accorgi di vivere la vita.
Penso alla vita trascorsa: 46 anni con mia moglie e la famiglia.
Le mie figlie, Dania e Ambra.
Guardo il paese dove sono nato: San Veneo di fighi.
La casetta rosa.
La casetta rosa.
Piazza castello con il muretto,
le scale e via della Porta.
I famosi fichi di San Venerio.
Il cesto che portavo a casa nel periodo della maturazione.
Si inizia e si viaggia.
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