120 I SEGUACI DI GESU'-Sequela

 

La nascita dei seguaci di Gesù Atti 2,41-47

Quelli dunque i quali accettarono la sua parola furon battezzati; e in quel giorno furono aggiunte a loro circa tremila persone.                                          Ed erano perseveranti nell'attendere all'insegnamento degli apostoli, nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere.                              E ogni anima era presa da timore; e molti prodigî e segni eran fatti dagli apostoli.                                                                                                                E tutti quelli che credevano erano insieme, ed aveano ogni cosa in comune; e vendevano quello che possedevano ed i beni, e li distribuivano a tutti, secondo il bisogno di ciascuno.                                                                          E tutti i giorni, essendo di pari consentimento assidui al tempio, e rompendo il pane nelle case, prendevano il loro cibo assieme con letizia e semplicità di cuore, lodando Iddio, e avendo il favore di tutto il popolo.                                E il Signore aggiungeva ogni giorno alla loro comunità quelli che erano sulla via della salvezza.

                                        SULLA VIA DELLA SALVEZZA, IERI

Analizziamo questi versetti che con poche parole ci informano sulla nascita dei seguaci di Gesù e ci istruiscono sul comportamento che devono accogliere e viverlo.

La chiesa della prima ora.

La chiesa è l’assemblea dei santi nella quale si insegna che Gesù è il Salvatore che ci purifica da ogni peccato. Con la preghiera che ci ha insegnato ci invita a conoscere il Padre: il Creatore. A praticare l’evangelo nella sua semplicità e purezza e dove si amministra il battesimo e la Santa Cena, che per la reale unità comunitaria, sono atti più che sufficienti per determinare il seguace di Gesù: chi crede in Lui.

Ho rilevato da questi iscritti 7 precetti.

1-Accettare la Parola di Dio: Gesù. Batezzati dallo Spirito Santo.

Lo Spirito Santo si manifesta a Pentecoste su di loro in un modo straordinario: un suono come di vento impetuoso e fuoco che attesta Gesù Redentore, figlio del Creatore, Parola di Dio.                                                                Parlano in lingue, talché ognuno li ode parlare nella propria lingua natia che è l’allargamento della buona notizia della salvezza a tutte le nazioni.

Agostino afferma: “il battesimo con l'acqua o nell'acqua è un segno esteriore mediante cui Dio suggella nella coscienza di tutti i credenti in Gesù, le promesse della sua volontà di bene nei loro riguardi, per fortificare la debolezza della fede umana” (Istituzioni, IV, 14,1).                                        Il segno visibile di una realtà sacra, oppure una forma visibile della grazia invisibile” (Istituzioni, IV, 19,5).

Calvino ritiene che la corrispondenza tra il simbolo e la sua rappresentazione visibile e materiale sia così stretta che si può “facilmente passare dall’uno all’altro”


2-Il Risorto è il salvatore di Dio, mandato per ogni popolo, lingua e nazione.

Il primo passo “NASCERE”, dal battesimo. E' la necessità di ogni coscienza di ravvedersi dai peccati, e della richiesta di perdono che precedono la nuova nascita e la grazia di Dio. Immediatamente avviene la giustificazione completa e perfetta in Gesù Cristo.

Se pensi che Cristo, forse è nato a Betlemme: come profeta, come uomo giusto, riformatore religioso, predicatore e ammaliatore delle folle, ma non figlio di Dio, che è nato e nasce ogni volta nel credente per salvarlo, saresti ancora perduto, saranno ancora perduti.

Infatti, voi tutti che siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo.

La nuova comunità, si stacca e scioglie poco alla volta i legami con l’ebraismo e il Tempio Santo di Gerusalemme. E’multietnica e formata da donne e uomini nuovi, rinnovati dalla presenza dello S. Santo in loro e con loro. E’intenta a costruire la sua nuova identità: vengono chiamati cristiani, che si devono rapportare al nuovo patto, attraverso regole e prassi semplici e spontanee a cui tutti si uniformano in tutta volontà e libertà. 

Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, solo a Lui rendi il culto e ama il prossimo tuo come te stesso.


                     NASCERE DALLA PAROLA, D'ACQUA E DI SPIRITO: OGGI

3-Salvezza per la moltitudine 

Gesù è nato nel mondo per salvarlo: tutti coloro che credono in Lui e di conseguenza nel Padre, creatori dell'universo assieme allo Spirito Santo.

Non c'è qui né Giudeo né Greco; non c'è né schiavo né libero; non c'è né maschio né femmina; perché voi tutti siete uno in Cristo Gesù.”Galati 3:27,28

SOLO GESU' SALVA

Appunto è venuto nel mondo per salvare i peccatori, sopratutto per i poveri, i malati, per i più deboli, le donne, i giovani e gli anziani. 

Ci dice che vive in queste persone, nei loro contatti, nelle manifestazioni dei loro sentimenti, negli affetti, negli scambi dove c’è bisogno di solidarietà, di aiuto reciproco, dove si trova gioia ed esultanza nell’incontro: tra uomini e donne di etnie diverse, con la natura, con la creazione tutta.

Ha accettato che l’umanità costruisse edifici, città anche se a Lui non piacciono: non ha dove appoggiare il capo ma ha molta considerazione per le case degli amici dove ha piacere a passarvi il suo tempo.

L'invito comunque è a non costruirsi alti luoghi. Quanti edifici: alti luoghi, sono stati costruiti dai religiosi del mondo verso il loro Dio. La maggior parte distrutti o non più usati. Noi posteri ne vediamo le conseguenze.

Egli ha umiliato quelli che stavano in alto, egli ha abbassato la città elevata, fino a terra nella polvere. Isaia 26,5.

Gesù ha costruito veramente e pienamente un luogo elevato, interiore, spirituale, eterno che si eleva a Dio. Personale ma in comunione con gente dissimile, popoli, lingue e nazioni diverse. Nella visione di una vera condivisione tra le popolazioni, di collaborazione reciproca, di amicizia, di cooperazione internazionale e di mutuo soccorso, per sconfiggere i veri grandi nemici: la fame, la povertà, la guerra, le malattie, il male e i malvagi.


                                                              4-Perseveranti: nell' ascolto della Parola di Gesù, in sintonia con le preghiere

 e la comunione con Lui.

Dio vuole equipaggiarci ed attrezzarci, e desidera che siamo pronti alla chiamata per un servizio, un proclama. L’annuncio abbondante ed esuberante della sua salvezza all'umanità, con tutte le nostre forze non deve mancare!

Le riunioni e gli incontri avvengono nelle case dei credenti, poi contrariamente negli edifici comunitari: le chiese in muratura, i templi i luoghi elevati.

Abbiamo seguito Gesù, tenuto unita la comunità, non costruiti luoghi elevati, ogni cosa in comune, condivisione totale?

Dobbiamo porci degli interrogativi, metterci in discussione.

Lo S. Santo con la Parola di Gesù, provoca lo sviluppo della comunità, la protegge dalle ostilità, aggiunge quelli che sono sulla via della salvezza prendendoli dal vecchio popolo e da tutti i popoli e sostiene la loro fede: nonostante l'incoerenza, l'instabilità dei seguaci di Gesù.

Perseveranti nelle preghiere.

Gesù ha insegnato a pregare e ad avere un nuovo senso di spiritualità che si deve rivolgere a Dio, chiamandolo Padre e indicandolo come il creatore di tutte le cose.

Assegna all’umanità un rapporto di uguaglianza reciproca, tutti re e sacerdoti, il più piccolo sarà il più grande, l'ultimo sarà il primo.

Nei suoi racconti e nelle parabole evidenzia il suo amore per la coppia (uomo-donna), la moltitudine, per la natura e gli animali: ne fa similitudini con il regno di Dio.

Invita i suoi seguaci a tener conto delle sorgenti d’acqua con le cascate provenienti dagli alti monti innevati, dei pozzi, dei campi coltivati, imbiancati dalle spighe di grano, o dai bei filari di vigne potate tutte a giusta misura: la creazione, la responsabilità umana: anche metafora dei credenti .

Or colui che con voi ci fortifica in Cristo e che ci ha unto, è Dio; egli ci ha pure segnato con il proprio sigillo e ha messo la caparra dello Spirito nei nostri cuori.” 2^ Corinzi 1:21,22

All’uomo occorre nascere in Gesù, ma anche continuare a vivere con Lui e in Lui e con le sorelle e i fratelli.

Lo S. Santo suggerisce la partecipazione nella libertà al culto, alla lode, alla preghiera: corta e semplice, ai cantici e inni, sempre nuovi, ma dettati dal cuore dove ognuno deve ritrovarsi.

I cristiani frequentano le agapi di comunione e con umiltà rendono il loro servizio sempre possibilmente senza farsi notare, alla comunità alla città.

Partecipano agli studi, alla conversazione, al dialogo con i fratelli, preparandosi con semplicità: si mettono in discussione davanti a Dio.

Tuttavia il solido fondamento di Dio rimane fermo, portando questo sigillo: «Il Signore conosce quelli che sono suoi»



5-Timore e Prodigi

Cristo è il dono della grazia di Dio agli uomini per essere salvi e santificati.

I seguaci di Gesù sono santi: tutti i credenti sono il dono di Cristo al mondo, ciascuno in ogni epoca propria.

Attorno agli apostoli, gli amici intimi di Gesù, avvengono molti prodigi per opera dello S.Santo che non cessa di muoversi, come il vento non sai da dove viene ne dove va.                                                                                              Tutti i credenti sono uniti nonostante le diversità da questo soffio vitale.

Poiché il mondo non ha conosciuto Dio mediante la propria sapienza, è piaciuto a Dio, nella sua sapienza, di salvare i credenti con la pazzia della predicazione.

Essere la chiesa di Cristo è essere un vangelo vivente.                                      Vivere la chiesa è vivere il vangelo e operare per esso.

Soltanto Dio che tanto ha amato può farti nascere cristiano, ma soltanto chi ama Dio può vivere la vita cristiana.                                                                Soltanto chi ama vede: quanto Dio è grande, quanto ha valore la sua Signoria. Soltanto a Lui spetta il rendimento di grazie, solo a Gesù l’onore, la lode e la gloria.

Le opere, il servizio, l’ubbidienza, l’offerta e il sacrificio, tutto fatto e compiuto da Gesù per i credenti, che devono essere il tutto che fanno e compiono ora per Lui.

Cerchiamo di fare questo con tutto noi stessi?


6-Insieme, ogni cosa in comune, le econonie, il lavoro, uguaglianza nella comunità

Il secondo passo “VIVERE”, vivere Cristo, camminare nella vita come Gesù ha camminato, cercare di fare quello che Lui ha insegnato, come ha agito. Ritrovarsi nella chiesa e nelle case, lavorando con impegno, con gioia, pregando, ringraziando e lodando Dio ed evangelizzando con concretezza nelle città dell'uomo. I seguaci hanno realizzato tutto questo?

Come dunque avete ricevuto Cristo Gesù, il Signore, così camminate in Lui; radicati, edificati in Lui e rafforzati dalla fede, come vi è stata insegnata, abbondate nel ringraziamento.” Colossesi 2:6,7

I seguaci, i santi, la chiesa, la comunità, i credenti, prezioso e meraviglioso dono di Dio agli uomini, al mondo. Chi può dare esempi positivi e concreti per risanare e perfezionare il mondo così bene come dovrebbero saper fare i santi.                                                                                                                  Una vita di servizio donata agli altri perché il prossimo ne ha bisogno.          Santi sono tutti quelli che hanno creduto e credono in Cristo Gesù, preconosciuti dal Padre, vivificati dallo Spirito Santo e testimoni dell’Evangelo di Dio.                                                                                          Sono a ricordarvi di loro, passati e presenti, quelli e questi che hanno e spendono energie, tempo ed economie con un servizio anonimo, semplice, ma sicuro e costante.

                               LA COMUNITA' LA CHIESA

7-Inclusione di ogni anima, diversa: da cultura, fisicità, diversità di genere, di posizione sociale. Gesù intravvede un'unica posizione sociale.

Che dunque ? Abbiamo noi qualche superiorità? Affatto; perchè abbiamo dianzi provato che tutti, giudei e greci, sono sotto il peccato, siccome è scritto “non vi è nessun giusto, neppure uno”.

Essere la chiesa di Cristo: peccatori perdonati, è essere un vangelo vivente.     Vivere la chiesa è vivere il vangelo e operare per esso nel mondo.

Procacciate la pace”. Essere strumenti di pace e d’amore, strumenti che si riconoscono e sono in accordo insieme con buone parole, atti di solidarietà, condivisione con i fratelli e le sorelle e con gli stranieri

Questi sono i credenti veramente e segretamente innamorati della chiesa, di tutti i loro componenti: in ogni luogo della terra: culture diverse, lingue diverse, corpi diversi, primavere diverse.

Gesù dice: “Io sono la luce del mondo” e da il mandato al credente di essere la luce per umanità”                                                                                      Dov’è, o in cosa si vede il carattere divino, santo, del credente: delle chiese. Si vede in noi nella nostra chiesa?

Si vede invece la mancanza di fede ad ogni livello.

Cosa sono le chiese oggi? Ascoltano gli avvertimenti dell'angelo alle chiese nella rivelazione di Giovanni? Quanti errori!

Troverà Egli la fede sulla terra?

                                                                                                                                                                                                              

Gesù è comunque sceso in ogni diversità, ha manifestato e manifesta nei credenti le sue virtù, la spiritualità. L'ascolto della Parola deve essere una costante e nota alle persone che vivono attorno a loro, la pratica, l'etica non deve mai mancare nella vita di ognuno, nonostante gli errori.

Gesù deve essere riconosciuto e accolto in un modo cosi personale, particolare e compiuto che fa rimanere stupiti chi viene ad incontrarsi con un credente: disponibile e amoroso con tutti.                                                  Attraverso i credenti, quelli della prima ora, fino a tutt'oggi, il Risorto si ripresenta, si fa ricordare, si fa annunciare e si ripropone all’uomo comune portando la nuova nacita, la vita: come il Salvatore dell’umanità.                      Ogni credente deve avere una vita che parla di consacrazione e di conoscenza di Dio. Un’esistenza che testimonia e che opera nel mondo per il Regno di Cristo.                                                                                                                  Sopra di loro è scesa la “Potenza dei cieli”: Lo Spirito Santo che vive ed agisce.                                                                                                              Avere Cristo, per essere in Cristo, per vivere Cristo.

Essere il dono di Cristo per il mondo attuale, l’impulso di Dio che ancora proclama e annuncia la rovina della vecchia creazione umana, disubbidiente, cadente e offuscata dall’errore dell’uomo, piena di vanità, di colpa, di violenza.

Superata e sostituita dalla nuova creazione in Cristo Gesù che è la primizia e forma la chiesa universale nelle sue qualità, nelle opere.                                  Gesù è quella potenza che trasforma senza costringere alcuno, che aiuta, assiste con lo Spirito Santo. Da potenza, visione, la gioia e la comunione.    Non vuole che rimaniamo soltanto suoi destinatari inattivi e pigri.

Certamente quest’immagine sarà più o meno sfocata, nessuno può assomigliare a quella “Pienezza della divinità” ma sempre maggiormente questa figura dovrà emanare quella luce di giustizia e di santità che vengono soltanto dal fare la volontà di Dio.

Certo ogni credente accoglie Gesù nel suo cuore in maniera così personale, ognuno diverso dall’altro, perché vi entra in un modo così naturale senza forzarne la natura, la personalità. Entra e si trova a suo agio in ogni individualità, in ogni particolarità, comprende esperienze, emozioni e sentimenti per volgerli con la dolcezza a una vita più santa.

Gesù afferma un asoluto: “Siate perfetti com’è perfetto il padre vostro”,        e assieme a questo compito da anche la forza per realizzarlo,                  “Senza di me non potete fare nulla”.

Più Gesù partecipa attivamente e realmente nei programmi e nella vita dei credenti, più essi cercheranno di assomigliargli e maggiormente si consacreranno. Vedranno così piano piano attuarsi il Regno di Gesù.                                                                                                                                          Soltanto chi ama Gesù veramente ha capito di essere nato ad una nuova vita: sarà libero e potrà liberare. Soltanto chi ama il prossimo suo, come Gesù ha amato i peccatori e si dona all'altro, sa che questo è il suo vivere nell’umiltà, nella semplicità, nella fede.

Lui purifica i cuori, e insegna ad amare Dio sopra ogni altra cosa in ogni tempo e in ogni momento. Lui che ha saputo donarsi totalmente ci esorta:

Chi vuole essere mio discepolo, rinunzi a se stesso”.

Questo è amore, questo è servizio, una prestazione libera, vivente e consacrata, senza esaltazione, senza protagonismo, senza vanità in tutto il susseguirsi della storia. Ecco i seguaci.

Passo al presente, dove tutti dovremmo rispecchiarci.

Soprattutto i più giovani perché sappiamo che sono loro a dover crescere ed essere seguaci. Ogni credente è un fedele testimone nel modo: forte testimone.

Per questa ragione Dio li ama ed ha preparato, per loro, un posto, un edificio, un luogo speciale nel suo Regno. Hanno vissuto con Gesù e per Gesù sulla terra, e Gesù li farà vivere vicino a se nella gloria.




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