119 LE ASSISTENZE-Emergenza Pandemia



Il dono spirituale delle assistenze 1^ Corinzi 12,28

E Dio ha costituito nella Chiesa primieramente degli apostoli; in secondo luogo dei profeti; in terzo luogo de' dottori; poi, i miracoli; poi i doni di guarigione, le assistenze, i doni di governo, la diversità delle lingue

Il dono spirituale delle assistenze si trova nella lista dei doni spirituali presenti nella Bibbia. In cosa consiste?                                La parola greca tradotta come "assistenze" si trova solo in questo passaggio del Nuovo Testamento. Nella prima Lettera ai Corinzi 12:28. Il significato non trova altra corrispondenza: non sappiamo asattamente a cosa si riferisce. La parola "assistenze" significa letteralmente "alleviare, soccorrere, partecipare, sostenere.                  Coloro i quali possiedono il dono delle assistenze possono portare qualsiasi aiuto o dare assistenza con compassione e grazia agli altri membri della Chiesa; ma non solo.                                                      Questo dono, termine plurale, ha un'ampia gamma di applicazioni, dall'aiutare gli individui nella sofferenza, nella malattia, nella psiche, chi ha handicup, nelle tentazioni, nel peccato, nelle faccende quotidiane, nell'amministrazione degli affari della sanità, della scuola, della chiesa, del mondo.

Nella nostra città, nelle comunità evangeliche battiste e metodiste sono stati fatti progetti con l'8x1000 in collaborazione ai cattolici del luogo con lo scopo di sostenere, aiutare bambini, ragazzi con handicap, e i carcerati. La Federazione Metodista e i cattolici di S.Egidio per aiutare i migranti, i naufraghi e chi fugge dalle guerre. Aiutati certamente! A i quali rendiamo gratitudine: al nostro Comune, la Fondazione Cassa di Risparmio, e altri comuni e alle altre organizzazioni sociali che hanno aderito e aderiscono: a tutte quelle che nella nostra nazione hanno volontà e capacità per soddisfare esigenze sostanziali, indispensabili e concrete.                  Si può fare di più, certamente! Acquisire coscienza come umanità, cristianità, per contrastare sempre più i malvagi e le potenze malvagie che provocano disastri ambientali e vite umane.                Aiutare sempre e collaborare per il bene comune. Questo è e sarà il regno di Cristo!

Sbarco migranti organizzato Chiesa Metodista-Valdese e S.Egidio

Le assistenze al corpo di Cristo e al mondo, possono assumere una varietà di forme. Alcuni vedono il dono delle assistenze presente in coloro i quali sono disposti a "dare una mano" e fare persino i compiti più mondani o sgradevoli, con spirito d'umiltà, grazia e costanza. Gli assistenti sono spesso volontari per aiutare regolarmente la comunità, la società, la città, spesso faticando nell'anonimato. Altri considerano parte del dono, l'assistere
le vedove, gli orfani, gli anziani, o le famiglie: onora il padre e la madre. Oppure nella realizzazione delle attività quotidiane sofferenti, il buon samaritano ed affiancarsi a loro per aiutarli, laddove è necessario.                                                                                            Questi aiutanti rendono un dono di servizio nel senso più ampio del termine, assistendo e sostenendo il corpo di Cristo e non soltanto.



Il dono spirituale delle assistenze per me ha un significato più profondo. Essendo uno dei doni 
spirituali provenienti dallo Spirito Santo, ognuno dei quali viene concesso per edificare il corpo di Cristo, e non soltanto il corpo, ma il mondo. L'aspetto spirituale del dono delle assistenze è per me più importante di altri che pensiamo essere più grandi, elevati. Coloro i quali possiedono il dono spirituale delle assistenze è stata data l'abilità unica di riconoscere chi sta combattendo il dubbio, le paure ed altre battaglie spirituali, per esempio: evangelizzare, testimoniare l'Evangelo. Essi rivolgono, a questi bisognosi spirituali, una parola gentile, un atteggiamento di comprensione e compassione, amatevi gli uni gli altri,con l'abilità unica di pronunciare verità scritturali passate e future, in modo convincente ed amorevole: profetizzare oggi.

Le parole dette a tempo son come pomi d'oro in vasi d'argento cesellato”. (Proverbi 25:11) Chi è spiritualmente debole o stanco, questi assistenti cristiani amorevoli, possono placare l'ansia nel cuore oppresso con parole di gioia e verità, pronunciate con un sorriso, empatia, buona accoglienza e fiducia.


Gloria a Dio per conoscerci tanto bene. Egli conosce tutti i nostri bisogni e le nostre sfide e ha concesso il dono delle
assistenze alle persone in generale, sopratutto a sorelle e fratelli speciali che possono affiancarsi agli altri in misericordia, grazia ed amore.    Questi santi preziosi possono risollevare il cuore aiutando a portare una varietà di fardelli che nessuno può portare ne caricarsi da solo.

I Santi, la comunità, i credenti: prezioso e meraviglioso dono di Dio agli uomini, al mondo.

Chi può dare esempi positivi e concreti per risanare e perfezionare il mondo così bene come dovrebbero saper fare i santi.

Una vita di servizio donata agli altri perché il prossimo ne ha bisogno: e' testimoniare!!!

Sono appunto qui a parlarvi di loro, di questi che hanno speso e spendono energie, tempo ed economie con un servizio anonimo, semplice, ma sicuro e costante.                                                              Davo per scontato la eseguissero per me queste persone: queste sorelle e questi fratelli.

I MESSI DA PARTE, per volontà di Dio, non sono tramandati dalla tradizione, né si trovano sui libri di storia, e neppure fanno da elenco per i giorni del calendario.                                                                    Gesù è comunque sceso in loro, ha manifestato e manifesta in loro le sue virtù.                                                                                             La spiritualità che emanano è nota alle persone che vivono attorno a loro, e la pratica nella semplicità della parola di Dio non è mai mancata nella loro vita.                                                                          Gesù viene accolto in loro in un modo cosi personale, particolare e compiuto che ci fa rimanere stupiti, per il profumo che emanano questi credenti maturi, disponibili e amorosi con tutti.                        Attraverso questi credenti il Risorto si ripresenta, si fa ricordare, si fa annunciare e si ripropone all’uomo comune come colui che aiuta l’umanità e continua con loro nella comunità: la chiesa.

Questi santi hanno una vita che parla di consacrazione e di conoscenza di Dio, un’esistenza che testimonia e che opera sulla terra col mandato di Gesù.                                                                    Sopra di loro è scesa la “Potenza dei cieli”: Lo Spirito Santo che vive ed agisce in loro.


Quanto è importante appunto questo dono che alimenta, nutre, assiste molti altri doni: se non tutti.                                                  Mai pensare non sono utile nella chiesa. Gesù serve e si serve di tutti. Nella nostra comunità l'assistenza è un dono molto espletato, eseguito: forse perchè siamo un po' maturi, anziani.

Prendo esempio perchè più vicino: quante sorelle sono andate a far visita ad Anna Maria in riabilitazione perchè inferma. A consolare, portare sollievo, assistenza. Ricordano Anna nelle preghiere, ma forse anche per le sue attenzioni a suo tempo rivolte agli altri, le buone parole che hanno ricevute.                                                    Consolazione, assistenza reciproca, amore reciproco.

Quanti scambi nella nostra chiesa Metodista, di solidarietà, di amore. Esempi che mi piace ricordare come una preghiera:                        Licia con Alessandro e mi ha aiutato pure a completare questo breve elenco. Gabriella con Giancarlo, Lalla con Gustavo, Etta con Lilly, Alessandra e la sua famiglia con sua madre, Daniela e Simonetta con le zie, Franca e Silvio con la madre, Paolo, figlio di Gabriella, Graziella con Pier Luigi...e tanti altri.

La nostra comunità non deve sentirsi anonima di fronte alle grandi chiese del mondo. La fede calma, semplice, prolungata, assiste alla nostra anonimicità e manifesta le nostre opere.                                    In tutte le chiese deve esserci e svilupparsi questo sentimento.            E' questo sentimento a formare la chiesa di Cristo, pietre dissimili ma che si sorreggono insieme, vincolate compiutamente.

L'assistenza al singolare, viene da Dio che ce l'ha insegnata, come l'amore è da Dio, che assiste l'umanità come una madre.

Gesù vero Dio e vero uomo, Parola di Dio, figlio di Dio e figlio dell'uomo, primo fra molti fratelli che ha portato nella coscienza della carne un nuovo DNA. La Parola creatrice, dell'amore e dell'aiuto: l'assistenza fatta carne.

Gesù ci ha insegnato la preghiera: il Padre Nostro. Non sappiamo pregare, lo S.S. ci aiuta portando alla Trinità che ci ha assistito per prima, le nostre preghiere e le nostre assistenze.

Assistenze, perchè Dio è assistenza per alleviare la vita: le sofferenze, la vecchiaia, la morte che rimangono un mistero per noi. Ci assiste con la conoscenza nella fede e da a noi il compito di aiutare l'altro. Ora siamo le parole, le preghiere, gli amori, ce n'è più di uno chiaramente, le assistenze: avanti preparate affinchè le pratichiamo.


La nostra fede, il nostro amore è assistenza, se non c'è assistenza, non c'è amore ne fede.                                                                            Se non ho amore, divento un rame risonante, uno squillante cembalo. 1^Corinzi 13b,1 Ma desiderate ardentemente i doni maggiori. E ora vi mostrerò una via, che è la via per eccellenza. 1^Cor. 12,31                                                                                          Tutte queste cose le opera quell'uno e medesimo Spirito, distribuendo i suoi doni a ciascuno in particolare come Egli vuole. 
Poiché, siccome il corpo è uno ed ha molte membra, e tutte le membra del corpo, benché siano molte, formano un unico corpo, così ancora è di Cristo. 1^Cor. 12,12-13

Ma ora ci son molte membra, ma c'è un unico corpo; 1^Cor.12,21

affinchè le membra avessero la medesima cura le une per le altre.   E se un membro soffre, tutte le membra soffrono con lui; e se un membro è onorato, tutte le membra ne gioiscono con lui.           1^Cor. 12,26-27

E Dio ha costituito, formato e aiutato la Chiesa, con la sua assistenza e con le assistenze delle sorelle e dei fratelli 1^Cor.12,29

Sono le assistenze a dar vita alla comunità.                                          In ogni nazione sorreggono e danno vita al mondo.

Purtroppo la società che si è formata, disperde i veri sentimenti e disperte se stessa. Sono le comunità cristiane, sopratutto, che devono continuare ad unire a sentire affetto di assistenza: parola generica, singolare, ma che ha valore inestimabile, infinito, divino.

Dio ha tanto amato il mondo che ha dato Gesù: che assiste, aiuta, chi ha fede in Lui. Lo Spirito Santo del Padre e del Figlio: il Paracleto che aiuta i credenti nel cammino sulla terra; caparra verso l'eternità. La fede quindi come assistenza di Dio, come AMORE di Dio.

La prima parola dell'Evangelo è assistenza, Gesù che salva.

Essere la comunità di Cristo è essere un vangelo vivente.

Vivere la chiesa è vivere il vangelo e operare per esso.

Soltanto Dio che tanto ha amato può farti nascere cristiano, ma soltanto chi riconosce e ama Dio può vivere la vita cristiana.    Soltanto chi ama vede: quanto Dio è grande, quanto ha valore la sua assistenza, nella nostra vita.                                                                  Le opere, le assistenze, il servizio, l’ubbidienza, l’offerta e il sacrificio, tutto fatto e compiuto da Gesù per noi, deve essere il tutto che facciamo e compiamo ora per Lui.       

Cerchiamo di fare questo con tutto noi stessi?                                      C’è Chi lo ha fatto e lo fa nell’anonimato, nel servizio, nelle assistenze, nella semplicità, ma sempre in movimento senza mai stancarsi come una gazzella e senza remunerazione.                        Grazie a questo tipo di credente cristiano anonimo, maschio o femmina che sia.                                                                                    A Ioppe c'era una discepola, di nome Tabita, che, tradotto, vuol dire Gazzella: ella faceva molte opere buone ed elemosine. Atti 9:36


Che testimonianza essere il dono di Cristo per il mondo attuale.

Questa è negazione di se stessi, lotte interiori fermate, tentazioni allontanate, soprafazione d’egoismi, rinuncia all’egocentrismo, alla cupidigia e all’idolatria.                                                                      Con sofferenze magari assalgono tutt’attorno, disprezzo, ingiurie, derisioni.                                                                                            Questa persona forse è incompresa ma deve essere oltremodo considerata nella comunità di cui fa parte.

Questi “Santi” nella storia e appunto ora, credo si comportino un po’così; sono stati, sono consumati per l’amore a Gesù e per la sua chiesa. Lo zelo per la tua casa mi consuma.                                        Hanno occupato ed occupano nell’assemblea, posti poco importanti o irrilevanti, servizi semplici, di rutine, incarichi a volte sgradevoli.

Si sono abituati comunque a macinare pazienza, costanza, sopportazione, tolleranza: frutti dello Spirito Santo.

Questi credenti sono veramente e segretamente innamorati della chiesa, di tutti i loro componenti, soprattutto verso i più giovani perché sanno che sono loro a dover crescere.                                  Lasciano lo spazio necessario a tutti, affinché tutti si sentano utili: aiutano, sono i veri pedagoghi occulti: una parola oggi, un esempio domani, soccorrono al momento opportuno.                                        Hanno lasciato avanzare i più meritevoli, riconoscono i doni dei fratelli e delle sorelle e spingono affinché siano usati per l’edificazione.                                                                                      Nessuno cerchi il proprio vantaggio, ma ciascun cerchi quello degli altri. 1^Corinzi 10:24                                                                     Così come anch'io compiaccio a tutti in ogni cosa, cercando non l'utile mio ma quello dei molti, perché siano salvati. 1^Corinzi 10:33                                                                                                         Sono fedeli testimoni nel loro modo tranquillo e sereno, ma sono forti testimoni. A volte sono un po’ sordi e ripetitivi, ma non hanno altro scritto nel cuore che tutto il consiglio di Dio.                          Per questa ragione Dio li ama ed ha preparato per loro, un posto speciale alla sua tavola.

Hanno vissuto con Gesù e per Gesù sulla terra, nell’umiltà e nella semplicità, e Gesù li farà vivere vicino a se nella gloria.



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