111-IL GIUDICE INIQUO-Sequela

 

  


UNA DONNA VIENE UCCISA OGNI TRE GIORNI!!!

SI E' FATTO TUTTO PER SALVARLE E NON SOLO DAI LORO ASSASSINI?

UNA STORIA REALE

Predicazione-IL GIUDICE INIQUO-Luca 18,1-6

Propose loro ancora questa parabola per mostrare che dovevano del continuo pregare e non stancarsi. In una certa città v'era un giudice, che non temeva Iddio né avea rispetto per alcun uomo; e in quella città vi era una vedova, la quale andava da lui dicendo: fammi giustizia del mio avversario.

Ed egli per un tempo non volle farlo; ma poi disse fra sé: benché io non tema Iddio e non abbia rispetto per alcun uomo, e poiché questa vedova mi dà molestia, le farò giustizia, che talora, a forza di venire, non finisca col rompermi la testa.

E il Signore disse: Ascoltate quel che dice il giudice iniquo.

E Dio non farà egli giustizia ai suoi eletti che giorno e notte gridano a lui, e sarà egli tardo per loro? Io vi dico che farà loro prontamente giustizia. Luca 18,1-8^



COME IL POTERE AI NOSTRI GIORNI PUÒ ESSERE COLPEVOLE DI ASSOLUTISMO!

Prendo pretesto da questi scritti per mettere in evidenza ciò che è a titolo e denunciare quanto è accaduto su questo tema che non è soltanto personale, ma sociale.

La vicenda mi ha esterrefatto, mi interroga, mi preoccupa e mi espone.

Il giudizio di un giudice del Tribunale (garfagnino), il quale emette una sentenza di separazione e affidamento di minore, infierita ad una donna sul ricorso contro il coniuge per i maltrattamenti: prepotenze fisiche e psicologiche fatte dallo stesso nei nove anni di matrimonio, con il quale ha avuto un figlio, attraversando lo stato di coniugato, di gravidanza e di madre con vicissitudini di convivenza, effuse anche sul bambino; aiutata poco e male: vicini di casa, amiche, le maestre di Scuola Materna che hanno detto di aver avuto paura e le forze dell'ordine rese inefficaci e impotenti da leggi, contro la violenza, obsolete.

Omertà e pre-Giudizio umiliano la donna che nel sacco non vuol restare: Poghettina fortunata, una tra tante che riesce a scappare.

Venuta via dalla casa di lui, perché non poteva più stargli vicino e sopportare continuamente le intromissioni dei parenti e le sue angherie.









Senza denunciarlo, per non fare conoscere al figlio la prepotenza della situazione creatasi in quella casa, sperando poi si calmasse.

Non voglio dilungarmi nel giudizio verso questo ex coniuge, anche perché è bastata questa frase da lui pronunciata: alla domanda se aveva usato violenza su sua moglie; aggredita e picchiata con giornali e stracci che non lasciano segni riconoscibili.

Ha risposto: che quello che aveva fatto (continua a farlo verbalmente, quando non visto; porta o preleva il figlio):                                                      la madre doveva; dovevamo dimostrarlo!

Già questo, dimostrazione del suo comportamento consueto, scorretto, vile, prepotente e premeditato su vittime innocenti, sapendo di essere appoggiato e scagionato.

Ogni persona deve dimostrare la propria onestà, nella coscienza responsabile, benevola e libera: quello che lui non è.

Questo giudice si fosse comportato come il re Salomone, come il giudice iniquo, o come Bertolt Brecht nel "Cerchio di gesso del Caucaso" per riuscire a capire ai nostri giorni la sentenza di divisione del figlio tra le due madri.












Quella vera e quella bugiarda che non voleva lasciare la presa del figlio e preferiva dividerlo con la spada.

Allora il re, rispondendo, disse: 'Date a quella il bambino vivo, e non l'uccidete; la madre del bimbo è lei!'E tutto Israele udì parlare del giudizio che il re avea pronunziato, e temettero il re perché vedevano che la sapienza di Dio era in lui per amministrare la giustizia. 1Re 3,27-28

Questo giudice di oggi, non ha voluto sentire le testimonianze della ricorrente, aveva già predisposto il suo potere arbitrario e individuale, che non governa per il bene comune ma per i suoi interessi personali e di gruppo (congregazione Club ROTA..) dando soddisfazione al parlamentare parente del prepotente, iscritto nella stessa loggia marmorina, come scambio di favori.

Ha suggerito e si è fatto servire da un Consulente Tecnico di Ufficio, legato a lui per interessi di lavoro e carriera, per avvalorare la sua decisione contro la mamma.

Contro la nonna di conseguenza, che accudiva il nipote, e si interessava dei suoi problemi per poterlo aiutare. (insegnante, da sempre, dell'evangelo come catechismo ai bambini).

In 15 minuti di colloquio a testa: nonna e nonno, questa c.t.u., se pur donna e madre, ha motivato il comportamento, le relazioni sociali di una vita, con l'altro; con il bambino così: una vita priva di significato altamente coercitiva, dei nonni: (coniugi anziani, 47 anni di matrimonio, due figlie laureate, ...); negativizzazione della figura paterna, con modalità tali dacreare falsa memoria” nel bambino, come i disegni del bambino: allusioni alla sfera sessuale, fossero in realtà circostanze destituite di fondamento, prive di significato,altamente induttive e scientificamente non valide, impattando completamente con la spontaneità del bambino.

Ecco i nostri nonni! Che sanno narrare, insegnano favole, e sanno farsi raccontare la realtà rendendo attento ed in guardia il bambino contro il nemico insidioso vicino.


In Italia, Il 2 ottobre si celebra la ancora giovane festa dei nonni. La ricorrenza cade il 2 ottobre, il giorno in cui la Chiesa Cattolica celebra gli Angeli. (Giorno sostituito al 25 luglio quest'anno dal Papa). Le istituzioni hanno così voluto sancire il ruolo che essi rivestono nella nostra società ove rappresentano un importante punto di riferimento, una risorsa di grande valore, un patrimonio di esperienza e saggezza cui attingere, oltre che un concreto ed indispensabile aiuto nell'educazione dei giovani all'interno delle famiglie di appartenenza.

Luciano Tosco, educatore, sociologo, psicologo e scrittore, afferma che le persone anziane sono il vero pilastro di questa società, fonte inesauribile di conoscenza e amore, punto di riferimento per tutte le generazioni.


MA:
La malvagità si fa più insistente ed astuta.

Il malvagio ha sempre un complice che si nasconde nell'ombra oscura del bosco

Il lupo puzzone e la volpe astuta e infingarda: hanno questa volta bollito molto bene "Poghettino", il bambino.

Ecco il risultato della bollitura o divisione: il documento di valutazione della scuola che frequenta.


I nominativi, come del resto anche nelle metafore, sono appositamente cancellati o non espressi per rispettare la privacy.

Questa sentenza: una vergogna totale.

La ricorrente: la madre, deve pagare per intero il c.t.u. scomodato per il ricorso. Messa in ginocchio economico e morale da avvocati senza scrupoli, pieni di presunzione, sleali e venali.


Questo giudice ha adoperato la sentenza, veramente, come una spada per dividere il figlio dalla madre (certo, per il suo bene: lui dice) in perfetta metà con il padre:                          collocazione abitativa, spese di giudizio, affidamento del minore, nessun aiuto psicologico al bambino se pur richiesto dalla madre più volte, niente mantenimento.

Uscita di casa senza pretendere un soldo (lo stipendio del padre è il doppio di quello della madre) e condanna al risarcimento la madre.

Ritorno a vecchi schemi paternalistici, ideologie superate, imposizioni corporative: autoritarismo, giudizio di onnipotenza, odore vecchio di marciume e maschilismo.

Il Puzzone si sente appena si entra in quella camera di consiglio o in contatto leggendo i suoi scritti.

Guai a voi, scribi e Farisei ipocriti, perché siete simili a sepolcri imbiancati, che appaion belli di fuori, ma dentro son pieni d'ossa di morti e d'ogni immondizia. Così anche voi, di fuori apparite giusti alla gente; ma dentro siete pieni d'ipocrisia e d'iniquità.                      Matteo 23,27-28


Punto cardine delle relazioni tra le persone nella società e nelle famiglie; tra coniugi: è la coscienza civica e la responsabilità di ognuno. La libertà e la verità rendono liberi! Ci insegna Gesù, il vangelo, il cristianesimo. Ma quando esse sono fatte diventare dal prepotente o dal potere, dispotismo, autoritarismo, prevaricazione, non c'è più rispetto o servizio all'altro; la democrazia è oscurata e si diventa schiavi della falsità e dell'ingiustizia.

Il servizio pubblico, la fedeltà al giuramento, all'autorevolezza e alla giustizia, ci fanno riflettere su questa libertà, responsabilità e questo impegno personale civile, dell'avvocatura, e della magistratura.










I testi ci vogliono insegnare sull'importanza della rettitudine e della giustizia proprio ora nel nostro tempo. Cosa si richiede a questi amministratori, se non di trovarsi fedeli e giusti, soprattutto loro che gestiscono i beni altrui, quelli che hanno sotto la loro responsabilità, valori e interessi sociali, non propri.

Fedeltà che non è soltanto un modo generico, teorico di operare, ma un codice, un'etica di comportamento.



Conseguenza che dipende dalle volontà di amministrare bene, che è data da una coscienza che scende dall'alto. Frutto della storia cristiana, della pace, della condivisione, del servizio agli altri:

mai dalla nostra ambizione personale, dalla nostra mania di grandezza e onnipotenza.

Chi giudica, chi è responsabile sarà a sua volta giudicato come ha giudicato gli altri.



Voi siete vissuti sulla terra nelle delizie e vi siete dati ai piaceri; avete pasciuto i vostri cuori in giorno di strage.    Avete condannato, avete ucciso il giusto; egli non vi resiste. Giacomo 5,6-7

I testi mettono in evidenza un giudizio superiore, che riconosce, già ora, la giustizia civile, sociale, pilastro delle nostre democrazie moderne, scaturite appunto dalla nostra cultura.

Io credo ancora in una giustizia umana, se pur fallibile, come in questo e in molti altri casi, carica di responsabilità, garante dei diritti di tutti e indipendente da qualsiasi potere di corporazione o personale.

La giustizia deve essere esercitata con fedeltà e responsabilità.

Un magistrato deve essere sempre una persona al servizio altrui.

Ogni tentativo di manipolazione della giustizia deve essere denunciato, perché una giustizia usurpata e sottomessa a volontà arbitrarie, segna l'inizio di un potere totalitario, prevaricatore e ingiusto: LA DITTATURA.

Questa parabola evidenzia l’intelligenza e la sapienza del giudice e del re: dell'autorità e degli amministratori. Propone di usare benevolenza al posto della colpevolizzazione, saggezza al posto del giudizio, adoperare il cuore, aiutare, saper farsi degli amici inziché nemici in ogni parte del mondo, soprattutto quando sappiamo possano avere dei crediti nei nostri confronti e debiti, come tutti, in quelli di Dio.

Saper camminare in questo mondo ed elargire senza condizioni, la giustizia, la pace e la benevolenza. Ritrovare la vocazione del garantismo, gratuito e disinteressato.

Abbandonare pensieri e programmi di autogestione, autosufficienza e riconsiderare la sovranità di Dio.

Il presidente Mattarella (apertura anno giudiziario 2021): la magistratura deve superare le degenerazioni del sistema delle correnti.

Sono certo” che le gravi distorsioni emerse all'interno del Csm “non appartengono alla Magistratura nel suo insieme, che rappresenta un Ordine impegnato nella quotidiana elaborazione della risposta di giustizia rispetto a una domanda che diventa sempre più pressante e complessa. Desidero sottolineare, anche in questa circostanza, che a portare allo scoperto le vicende, che provocano così grave sconcerto nella pubblica opinione, è stata un’azione della Magistratura, che ha svolto la propria funzione senza esitazioni o remore di alcun tipo”.


In questo mondo dove tutto si calcola, si compra e si contratta: ferito dalle guerre, straziato dalla disperazione e sofferenza dei migranti, dilaniato da malattie, dal COVID e diviso dalla povertà e dalla fame. Bisogna sapere evidenziare i segni di una vera umanità, per aprire le porte della concretezza, della solidarietà per una speranza comune; sapendo che non tutto è vano.

Non ci sono solo inimicizie, debiti e condanne: ma anche misericordia, perdono, accoglienza e l’aspettativa di una giustizia sicura e completa.

Perché se queste cose si trovano e abbondano in voi, non vi renderanno né pigri, né sterili nella conoscenza del nostro Signore Gesù Cristo. 2^Pietro 1,8

Io vi farò veramente liberi Giov. 8,36 ci dice il giusto giudice:

Per questo ricordiamo il Natale di Gesù e la sua Risurrezione.












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