29-RICORDARE GESU'-L'AVVENTO-LE FESTE NATALIZIE Gesù nasce

LE FESTE NATALIZIE   Luca 2, 1-5

Il tempo dell’AVVENTO è iniziato; il periodo precedente,(quattro settimane prima) nel quale la Chiesa si prepara al ricordo della nascita di Gesù: la festa del Natale.

Tempo particolare in cui lo scritto ci ricorda il movimento delle persone che è avvenuto in tutte le città dell'impero romano che si spostavano da una città all'altra per farsi censire.

Anche per noi, nelle nostre città è un tempo particolare, anche in questo tempo, in tutte le città del mondo cristiano, le persone si muovono da una città all'altra e vogliono ricordare questo evento.

Per non essere soltanto spettatori, occorre guardare e vedere i movimenti delle persone che ci stanno attorno e delle cose che ci passano davanti agli occhi.

Guardare gli spostamenti nelle città, quelle in cui viviamo, ma anche quelle che ci sublimano i media con luci sfolgoranti: forse a ricordo della cometa? I colori oggi sono più convincenti di prima, i magazzini e i negozi sono seducenti, i supermercati suadenti, stracolmi di merce e di gente.

La secolarizzazione ed il consumismo hanno stravolto, il modo di trascorrere questi giorni che molti cristiani ricordano come il tempo della nascita sulla terra del figlio di Dio.
Oggi vediamo che le persone vivono questi giorni come dovessero prepararsi a feste sfrenate di lusso, di cibo, di divertimento smodato, come fossero baccanali, feste pagane con baldorie, confusione ed eccesso di alcolici ed altro.
Che testimonianza danno i cristiani a coloro che vivono nell'indigenza, a chi ha fame, a chi è nella sofferenza, nella guerra,  migra per sopravvivere e attraversa con estremo pericolo deserto e Mediterraneo. 

             

Guardiamo e pensiamo:


"La mia casa sarà una casa d’orazione, ma n’avete fatto una spelonca di commercio".

"Il ricordo che vi ho dato del re dei re nato in una stalla, l'Emanuele, Dio sulla terra in mezzo all'umanità è che rappresenta la solidarietà, l'uguaglianza, la serenità e la condivisione".


Cosa è diventato?

Soltanto pochi lo ricordano così per quello che rappresenta effettivamente!  La nascita di Gesù.
Il giorno è considerato soltanto perché è festa, ma non per quello che l’ha determinata.
Le chiese sono semi deserte, meta di poche persone, perlopiù bigotti e stranieri per le opere d’arte.






           
Noi, testimoni della fede in Gesù, come passiamo il tempo di questi giorni con questo spettacolo intorno.
Luci, colori, addobbi, regali, pranzi succulenti: ci condizionano, oppure no, oppure in parte?
Sappiamo veramente che il salvatore e nato, morto e resuscitato e che anche questo tempo è a ricordo del suo ritorno e che ci ha assicurato che tornerà, ma di nascosto non facendosi annunziare, per poter cogliere di sorpresa e stupire.


                             


Noi sappiamo però che Lui è nato, secondo le scritture, e chiaramente vogliamo festeggiare questa nascita perché l’uomo senza il Salvatore è perduto ed è senza possibilità di accedere al Regno e alla pace del Creatore.


                


I nostri parenti, gli amici, i vicini di casa, i colleghi di lavoro, cosa conoscono della buona notizia di Dio per la nostra e la loro salvezza.
Queste persone non hanno ancora gustato la grazia di Dio e quindi vivono questi giorni soltanto per tradizione, per consuetudine senza porsi il problema del perdono, della riconciliazione e della grazia.
Noi, come rendiamo concreto in loro questo tempo, ognuno si ritrova proprio in questi giorni più a contatto, più vicino a queste persone.
Usiamo la nostra presenza di figli di Dio, oppure no?




                         


Rifiutiamo tutto quello che c’è intorno: buttiamo via lo straccio con il bambino? Siamo  superficiali,  critichiamo, allontaniamo?  Purtroppo molti che si ritengono cristiani rigidi nelle loro convinzioni lo fanno.

Come dobbiamo essere? Usiamo questo tempo come un'occasione, siamo invece ospitali, accondiscendenti, ascoltiamo e siamo comprensivi con quell’accoglienza che vuol volgere al cambiamento veritiero le cose che pensiamo essere diverse da come la consuetudine ci ha abituato; troviamo pretesto per chiarire, spiegare, attestare e comunicare proprio in questa situazione questi elementi evangelici (grazia, misericordia, amore, perdono, riconciliazione, conversione, nuova nascita, preghiera, comunione fraterna, condivisione)


Questi elementi sono essenziali per la vita e la vita eterna, supremo interesse per l’uomo che può ragionare su Dio ed arrivare a Lui.
Ricordiamo che ciò che conta non sono i giorni in cui, forse, potrebbe essere nato il salvatore: non è il bambino Gesù che ha valore.

E’ Gesù vero Dio e vero uomo, il salvatore, il risorto, il vivente che è in mezzo ai suoi, fratelli e sorelle e che li aiuta, li protegge, li salva e vuole che si rispettino e si amino, oggi come ieri: come tutti i giorni.
                 
Questo Natale, e questa nostra nuova nascita, di buoni comportamenti, di buone intenzioni, di pace, di comunione fraterna, di condivisione e di lode a Dio, si rinnova, non ogni anno, ma in ogni cuore e in tutti i giorni dell’anno per coloro che hanno deciso di credere.
Ci serviamo di questi giorni per fare comprendere che l’uomo deve stabilire nella sua vita i due rapporti essenziali, uno spirituale verso l’alto, ed il secondo concreto verso chi gli è uguale. Riusciamo a fare comprendere, che Dio vuole, da chi si considera suo figlio, un atteggiamento di fede nei suoi confronti e uno d’amore, rispetto, altruismo, solidarietà per tutti gli uomini. Dio vuole insegnarci a vivere d’amore, dove Lui è messo al 1° posto, come è al 1° posto il nostro prossimo e non soltanto per questi giorni.
Nel Natale ricordato da questo giorno l’uomo deve riuscire a riconoscere il principio della nuova creazione, della nuova nascita.




Ma ora Cristo è stato risuscitato dai morti, primizia di quelli che sono morti.
Infatti, poiché per mezzo di un uomo è venuta la morte, così anche per mezzo di un uomo è venuta la risurrezione dei morti.
Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saranno tutti vivificati” 1Corinzi 15:20
Così anche sta scritto: «Il primo uomo, Adamo, divenne anima vivente»; l'ultimo Adamo è spirito vivificante. Però, ciò che è spirituale non viene prima; ma prima, ciò che è naturale; poi viene ciò che è spirituale. Il primo uomo, tratto dalla terra, è terrestre; il secondo uomo è dal cielo. Qual è il terrestre, tali sono anche i terrestri; e quale è il celeste, tali saranno anche i celesti. E come abbiamo portato l'immagine del terrestre, così porteremo anche l'immagine del celeste.” 1^Corinzi 15:45
Questa è la buona notizia del Natale!


                                           

Lo Spirito dovrebbe appunto rimuovere alla memoria, la nascita, il cammino, l’ubbidienza, la morte e la resurrezione di Gesù, inteso non soltanto per quello che basta per questi giorni, ma tutto l’anno dovrebbe essere dedicato al ricordo di Gesù.
Fate questo in memoria di me affinché io ritorni”


                       

In questi giorni in ogni modo sarebbe opportuno dedicarsi alla condivisione, all’accoglienza dello straniero, alla solidarietà con il prossimo più indigente di noi, allo studio della parola di Dio: alla ricerca di Dio sia in verticale che in orizzontale.

Ai pranzi, con i parenti dobbiamo attuare che è così che si cerca di ricreare l’unità famigliare che può essersi spezzata durante l’anno e cosi ristabilire i rapporti sgualciti, logorati, stanchi e che esiste l’affetto, l’amore, la pace la riconciliazione tra ogni realtà.

























Insomma questi giorni considerati nel giusto modo dovrebbero essere pretesto per ritrovare i veri valori dell’uomo nuovo, che ha rispetto per l’umanità e la natura, dove Cristo ha voluto ed è venuto ad abitare.
Valori interiori, spirituali e quelli esteriori pieni d’umanità e di pace a tutte le nazioni.
I giusti motivi sono di fare considerare che Dio è vivente, è nato per l’uomo, chiamato “FIGLIO DELL’UOMO” venuto sulla terra come uomo, ed è L’Esistente, il Creatore.






                                 















Le creature create, per Lui sono tutte uguali, anche se diverse come corpi, genere, come pensieri e modi di esprimersi, (lingua, religione, politica) e che amano e lodano Dio forse in modi e qualità diverse, ma che cercano di vivere eticamente nel miglior modo possibile e che per questo si devono amare e rispettare reciprocamente.

Il giusto comportamento in questa festività è di preoccuparci di fare trovare anche ad altre persone il Regno di Dio, e che il suo manifestarsi concretamente, dipende da noi.




Commenti

  1. ho letto con attenzione e trovo molto bello il messaggio di pace di fratellanza di solidarietà che dovrebbero appartenere all'uomo in quanto tale a prescindere dal suo credo religioso e dovrebbero essere un modo di vivere e non valori da appendere all'albero di Natale

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