26-IL DILUVIO-Umanità corrotta La creazione
26-IL DILUVIO-Umanità corrotta(2°La creazione)
Il diluvio universale "MICHELANGELO" |
FINE
DEL DILUVIO Genesi 8, 15-22
Le
acque si calmano, si ritirano, cessa la pioggia, un vento di Dio
passa sopra la terra inondata; ed ecco che la superficie del suolo
era asciutta.
Il
Vento di Dio, l’inquietudine di Dio, l’ira di Dio si è calmata.
C’è
tranquillità, serenità; il dolore della tragedia si è placato.
Sono
trascorsi 371 giorni.


Nella
calma Dio si ricorda di Noè, dell’arca e di tutti i suoi
componenti.
Dio
parla???… La Parola di Dio, il Dio della Parola quando parla è
come se creasse, se desse la vita alla terra una seconda volta.
“Esci
dall'arca tu e tutti, fa che tutti abbondino sulla terra per
riempirla.
Una
terra nuova, purificata; l’acqua che è passata su di essa
simbolizza una purificazione
totale (spirituale, morale, di sanità)
Una
terra pronta per una nuova vita, una nuova nascita:
nuove vite, nuove nascite.
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Fine del diluvio |
Il
diluvio: un
fatto realmente accaduto anche dal punto di vista scientifico.
Molti
altri popoli, appartenenti a razze diverse ricordano l’avvenimento,
la catastrofe e la salvezza di un uomo e la sua famiglia; nel
racconto babilonese di Gilgamesch, ma anche tra i popoli dell’America
Latina precolombiana.
Questo
afferma l’universalità del diluvio e la salvezza dell’uomo come
fatto che deve essere ricordato e tramandato. Chi dimentica, chi
schernisce, chi non crede, “La
loro condizione ultima diventa peggiore della prima”.
“Poiché
costoro dimenticano volontariamente: che ab antico per effetto della
Parola di Dio, esistettero dei cieli e una terra tratta dall'acqua e sussistente in mezzo all'acqua; per i quali mezzi il mondo dall'ora, sommerso dall'acqua perì; mentre i cieli d’adesso e
la terra, per la medesima parola sono custoditi, essendo riservati al
fuoco per il giorno del giudizio e della distruzione degli uomini
empi”.2^
Pietro 3,5-7

Purtroppo
le persone dimenticano volontariamente quello che sanno essere vero;
ne si soffermano minimamente a pensare… quando accadono disastri
naturali come i terremoti, maremoti, alluvioni, smottamento dei
terreni.
Sono
di grande attualità oggi! Indonesia
, Brasile, Spagna, Italia .
Ogni catastrofe parla chiaramente della sovranità di Dio sulla vita degli uomini e sui processi della natura causata dalla crescente corruzione dei costumi, della disubbidienza alle leggi morali e della noncuranza alle leggi materiali.
Ogni catastrofe parla chiaramente della sovranità di Dio sulla vita degli uomini e sui processi della natura causata dalla crescente corruzione dei costumi, della disubbidienza alle leggi morali e della noncuranza alle leggi materiali.
Parla
della salvezza di persone che credono, hanno fede e trovano grazia,
misericordia da Dio.
Ogni catastrofe avverte ancora profeticamente di un giudizio futuro quando ogni peccato e ogni ribellione umana sarà annullata e sarà cosi realizzato il piano di creazione e redenzione finale.
Ogni catastrofe avverte ancora profeticamente di un giudizio futuro quando ogni peccato e ogni ribellione umana sarà annullata e sarà cosi realizzato il piano di creazione e redenzione finale.
La
grande inondazione è intesa come figura del battesimo, segno della
nuova vita, l’entrata nella nuova creazione.
La
fine del diluvio è compiuta da Dio come un gesto di salvezza e di
creazione. “Dio
disse in cuor suo”
Espressione che parla dell’intimità di Dio, della parte più interna, più sentita, più sentimentale, più profonda; come cosa che ha più valore.
Espressione che parla dell’intimità di Dio, della parte più interna, più sentita, più sentimentale, più profonda; come cosa che ha più valore.
Una
promessa che fa a se stesso, inalienabile e certamente vera.
“Non
distruggerò più la terra e gli uomini”
Genesi 6,13
Dio
decide di non maledire più la terra, tutta intera, a motivo della
malvagità dell’ uomo, ma la terrà sarà custodita assieme ai
cieli di adesso.

Promette
una redenzione globale: terra, natura, animali e uomini, nonostante
conosca l’uomo e sa che è fallibile e ripetibile di errori.
La
promessa è ancora attraverso la terra, quella terra maledetta,
inondata; ma ora ripulita, purificata. Terra che produrrà abbondanza
e sarà abbondante e stabile.
Favore
e grazia a coloro che vivono secondo i suoi principi, imitatori di
quelli che per fede e pazienza ereditano le promesse.
Pietro
ci afferma che essa è incorruttibile, pura e inalterabile.
Noè.
Perché
Noè? Elezione di Dio: insindacabile, incondizionata, senza
favoritismi, senza
pentimento.
Ma…chi
era Noè? –“Dio
salvò Noè predicatore
di giustizia”
“Per
fede
Noè…” “Noè,
mosso da pio
timore…”
Questa
fede, questo senso di Dio condannò il mondo e lui fu fatto erede di
giustizia.
Cosa
fa Noè? –Ringrazia, (forse non capirà fino in fondo; ma
ringrazia)
Edifica
un altare come può, con semplicità.
Si
presenta a Dio con propositi e proponimenti puri.
Con
forme certo di religiosità, la religione della sua educazione, della
sua cultura; ed esegue olocausti sacrificando animali puri.
Le
cose passate sono finite. Occorre adorare con cose nuove e pure ci
suggerisce il testo.
Noi
siamo pronti a rinnovare la nostra adorazione come vuole Dio “Spirito
e Verità”?
Ma
la famiglia è un piccolo gruppo, “dove
due o tre persone sono riunite…”,
è una piccola chiesa.
Noi
siamo una piccola chiesa. Sappiamo adorare Dio su cose nuove?
Sappiamo ringraziare? Anche dopo che sono capitate catastrofi,
distruzioni, morti, di cui abbiamo parte di responsabilità per
essere stati negligenti verso la natura da conservare come bene
prezioso per la vita nel pianeta.
Ringraziare
Dio con semplicità come ha fatto Noè, perché ci ha dato la vita e
fin dal principio ha eletto tutti i suoi figli a salvezza.
Questa
salvezza deve tenerci in allarme per la protezione di noi stessi,
del futuro dell’umanità, dell’ambiente dove vive e della
relazione che Dio ha con il mondo che ha creato.
Siamo
chiamati ad essere buoni amministratori della terra, del mare, del
cielo, per noi e per le generazioni future.
Questo
racconto sottolinea che Dio è il nostro creatore e che noi siamo,
con tutto quello che ci ha donato e che dobbiamo farne buon uso: la
sua creazione.
Noi
abbiamo la responsabilità di aver cura di tutto il creato e delle
sue risorse.
Il
cambiamento climatico, l’innalzamento del livello del mare, i
terremoti, le alluvioni, e le loro conseguenze sono a ricordarci che
Dio ha stipulato un patto con l’umanità e che Lui vuole continuare
ad essergli fedele e noi dobbiamo ritornare ad essere fedeli ai
requisiti di quel patto per poterlo completare.
L’impegno
delle nostre chiese per l’ambiente è informare e coinvolgere in
questo impegno tutte le altre chiese, gli organismi sociali, le
istituzioni politiche verso i principi e i valori del Patto
dell’arcobaleno.
Questo impegno di lavoro concreto per l’ambiente deve diventare il nostro discorso profetico rivolto a tutti i cristiani e a tutto il mondo.
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Fine del diluvio, l'arcobaleno: il patto di DIO con L'UOMO |
Questo impegno di lavoro concreto per l’ambiente deve diventare il nostro discorso profetico rivolto a tutti i cristiani e a tutto il mondo.
Dio
come ben sappiamo farà la sua parte, l’iniziativa principale è
sua ed è determinata dal desiderio di manifestare il suo amore e la
sua misericordia eterna sull'uomo e su tutta la creazione che è
nell'impossibilità e forse può fare poco; ma che sa riconoscere i
suoi errori, riproporsi, ricordare
e ringraziare.
Lo
scopo dell’elezione alla salvezza di Noè e della nostra è:
crescere, moltiplicare e riempire la terra; stabile, benedetta e
prosperosa.
Conosciamo
la nostra elezione? Che concretezza diamo alla nostra salvezza?
Viviamo
secondo la finalità e gli scopi di questo dono, questa grazia?
Sappiamo
ricordare
trasmettere e tramandare;
il patto di Dio con l’uomo; cioè L’EVANGELO: la riconciliazione
di Dio con l’umanità ed il creato.
“Ciò
che Dio benedice è benedetto per sempre”.

Essere
fonti di questa benedizione nella chiesa, nella città, nel mondo,
per la natura.
Saper
parlare, saper consigliare specialmente in questo tempo dedicato al
Creato, che interessa a tutti, con mansuetudine, con dolcezza, per
poter salvare, poter liberare, poter edificare e costruire impegni e
programmi concreti.
Come
possiamo farlo, con cosa; dov'è l’arca universale dove
rifugiarsi e con noi la flora e la fauna, dov'è la terra asciutta,
la roccia dove appoggiare i piedi?
Gesù
ci viene ancora in aiuto, il suo pianto davanti alla distruzione e
alla morte ci fa capire che Dio non prova piacere neppure alla morte
degli empi, ma ci invita a cambiare a convertirci e a credere in Lui
e a muoverci con Lui.
Questa
è ancora la buona notizia, il cuore del vangelo, questa è la nuova
salvezza, seguire la sua etica, la sua morale, proporsi e prodigarsi
per la pace e il benessere a tutto il creato.
Il
disegno benevolo di Dio è saper ascoltare questa parola e riceverne
la salvezza.
La
grazia di Dio sarà allora veramente una meravigliosa realtà.
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