127-L' ANONIMO/A
CREDENTE ANONIMO 1^ Corinzi 12:4-7
Poco conosciuto ma molto santo
Or vi è diversità di doni, ma v'è un medesimo Spirito. E vi è diversità di ministerî, ma non v'è che un medesimo Signore. E vi è varietà di operazioni, ma non v'è che un medesimo Iddio, il quale opera tutte le cose in tutti. Or a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per l'utile comune.
I Santi, la chiesa, i credenti, prezioso e meraviglioso dono di Dio agli uomini, al mondo. Chi può dare esempi positivi e concreti per risanare e perfezionare il mondo così bene come dovrebbero saper fare i santi. Una vita di servizio donata agli altri perché il prossimo ne ha bisogno. Santi sono tutti quelli che hanno creduto e credono in Cristo Gesù, preconosciuti dal Padre, vivificati dallo Spirito Santo e testimoni dell’Evangelo di Dio. I messi da parte col sigillo divino.
Sono appunto qui a parlarvi di loro, di questi che hanno speso energie, tempo ed economie con un servizio anonimo, semplice, ma sicuro e costante. Queste persone non rimangono nella mente, non si ricordano più appena è passato del tempo; non vengono “santificati dall’uomo”. Non sono tramandati dalla tradizione, né si trovano sui libri di storia, e neppure fanno da elenco per i giorni del calendario.
Gesù è comunque sceso in loro, ha manifestato e manifesta in loro le sue virtù, la spiritualità che emanano è nota alle persone che vivono attorno a loro, e la pratica nella semplicità della parola di Dio non è mai mancata nella loro vita. Gesù viene accolto in loro in un modo cosi personale, particolare e compiuto che ci fa rimanere stupiti, per il profumo di credenti maturi, disponibili e amorosi con tutti. Attraverso questi credenti il Risorto si ripresenta, si fa ricordare, si fa annunciare e si ripropone all’uomo comune come il Salvatore dell’umanità.
In quel giorno conoscerete che io sono nel Padre mio, e voi in me ed io in voi. Giov.14,21 Chi riceve voi riceve me..chi ascolta voi ascolta me..chi sprezza voi sprezza me..
Questi santi hanno una vita che parla di consacrazione e di conoscenza di Dio, un’esistenza che testimonia e che opera. Sopra di loro è scesa la “Potenza dei cieli”, Lo Spirito Santo che vive ed agisce. Avere Cristo, per essere in Cristo, per vivere Cristo.“ Il mistero che è stato nascosto per tutti i secoli e per tutte le generazioni, ma che ora è stato manifestato ai suoi santi. Dio ha voluto far loro conoscere quale sia la ricchezza della gloria di questo mistero fra gli stranieri, cioè Cristo in voi, la speranza della gloria, che noi proclamiamo esortando ciascun uomo e ciascun uomo istruendo in ogni sapienza, affinché presentiamo ogni uomo perfetto in Cristo. A questo fine mi affatico, combattendo con la sua forza, che agisce in me con potenza.” Colossesi 1:26-29 “Ora vi è diversità di doni, ma vi è un medesimo Spirito. Vi è diversità di ministeri, ma non v'è che un medesimo Signore. Vi è varietà d’operazioni, ma non vi è che un medesimo Dio, il quale opera tutte le cose in tutti. Ora a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per il bene comune.” 1^ Corinzi 12:4-7 “Tutte queste cose le opera quell'unico e medesimo Spirito, distribuendo i doni a ciascuno in particolare come vuole.” 1^ Corinzi 12:11 “Or colui che con voi ci fortifica in Cristo e che ci ha unto, è Dio; egli ci ha pure segnato con il proprio sigillo e ha messo la caparra dello Spirito nei nostri cuori.” 2^ Corinzi 1:21,22
Dio offre ai credenti i doni dello Spirito Santo, fa in modo che possano accogliere la grazia, ma non soltanto lasciando accadere la nascita spirituale, la vita nuova. Dio vuole equipaggiarci ed attrezzarci, e desidera che siamo pronti alla chiamata per un servizio, un proclama: l’annuncio della sua salvezza, con tutte le nostre forze, abbondante ed esuberante. Non vuole che rimaniamo soltanto suoi destinatari inattivi e pigri.
Il primo passo “NASCERE”, è la necessità del ravvedimento e della richiesta di perdono che precedono la nuova nascita e la giustificazione completa e perfetta di Dio in Gesù.
Un poeta cristiano scrive “Se Cristo fosse nato mille volte a Betlemme, ma non in te, saresti ancora perduto.”
L’apostolo Paolo chiede un secondo passo “VIVERE”, vivere Cristo, camminare nella vita come Gesù ha camminato, cercare di fare quello che Lui ha insegnato, come ha agito.
“Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato sé stesso per me.” Galati 2:20 “Infatti, voi tutti che siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo. Non c'è qui né Giudeo né Greco; non c'è né schiavo né libero; non c'è né maschio né femmina; perché voi tutti siete uno in Cristo Gesù.” Galati 3:27,28
“Come dunque avete ricevuto Cristo Gesù, il Signore, così camminate in lui; radicati, edificati in lui e rafforzati dalla fede, come vi è stata insegnata, abbondate nel ringraziamento.” Colossesi 2:6,7
All’uomo occorre nascere, ma anche continuare a vivere.
Cosa direste se un bambino non avesse più voglia di nutrirsi, di camminare, di giocare, di svolgere qualsiasi altra attività…di amare?
Certo ogni credente accoglie Gesù nel suo cuore in maniera così personale, ognuno diverso dall’altro, perché vi entra in un modo così naturale senza forzarne la natura, la personalità. Entra e si trova a suo agio in ogni individualità, in ogni particolarità, comprende esperienze, emozioni e sentimenti per volgerli con la dolcezza a una vita più santa.
Gesù dice: “Siate perfetti com’è perfetto il padre vostro”. Assieme questo compito da anche la forza per realizzarlo, “Senza di me non potete fare nulla”.
Più Gesù partecipa attivamente e realmente nei programmi e nella vita dei santi, più essi cercheranno di assomigliargli e maggiormente si consacreranno. Vedranno così piano, piano il suo viso riflesso nella propria immagine.
“E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione del Signore, che è lo Spirito.” 2^ Corinzi 3:18
Certamente quest’immagine sarà più o meno sfocata, nessuno può assomigliare a quella “Pienezza della divinità” ma sempre maggiormente questa figura dovrà emanare quella luce di giustizia e di santità che vengono soltanto dal fare la volontà di Dio. Gesù dice: “Io sono la luce del mondo” “Voi, siete la luce del mondo”!
Bellissima iniziativa al giardino della pace a La Spezia con la Consulta delle Religioni in un momento in cui c'è davvero tanto bisogno di Pace. La chiesa metodista c'è!
Se evangelizzando qualcuno vi chiedesse: “Dov’è, o in cosa si vede il carattere divino, santo, del credente o della chiesa”
Che cosa rispondereste?… Da cosa si potrebbe riconoscere? Esiste qualche cosa per riconoscerlo? Dei Farisei chiedono a Gesù di mostrargli un segno. Che segno abbiamo, da fare vedere al mondo? Essere la chiesa di Cristo è essere un vangelo vivente. Vivere la chiesa è vivere il Vangelo e operare per esso.
Soltanto Dio che tanto ha amato può farti nascere cristiano, ma soltanto chi ama Dio può vivere la vita cristiana. Soltanto chi ama vede: quanto Dio è grande, quanto ha valore la sua signoria, quanto è vero che soltanto a Lui spetta il rendimento di grazie, solo a Gesù l’onore, la lode e la gloria.
Le opere, il servizio, l’ubbidienza, l’offerta e il sacrificio, tutto fatto e compiuto da Gesù per noi, deve essere il tutto che facciamo e compiamo ora per Lui. Cerchiamo di fare questo con tutto noi stessi? C’è Chi lo ha fatto e lo fa nell’anonimato, nella semplicità, ma sempre in movimento senza mai stancarsi come una gazzella e senza remunerazione. Voglio elogiare questo tipo di credente cristiano anonimo, maschio o femmina che sia.
“A Ioppe c'era una discepola, di nome Tabita, che, tradotto, vuol dire Gazzella: ella faceva molte opere buone ed elemosine.” Atti 9:36
Cristo è il dono di Dio agli uomini per essere salvi e santificati. I santi, soprattutto, questi santi, sono il dono di Cristo per il mondo, ciascuno in ogni epoca propria.
“Poiché il mondo non ha conosciuto Dio mediante la propria sapienza, è piaciuto a Dio, nella sua sapienza, di salvare i credenti con la pazzia della predicazione.
I Giudei, infatti, chiedono miracoli e i Greci cercano sapienza, ma noi predichiamo Cristo crocifisso, che per i Giudei è scandalo, e per gli stranieri pazzia; ma per quelli che sono chiamati, tanto Giudei quanto Greci, predichiamo Cristo, potenza di Dio e sapienza di Dio; poiché la pazzia di Dio è più saggia degli uomini e la debolezza di Dio è più forte degli uomini.
Infatti, fratelli, guardate la vostra vocazione; non ci sono tra di voi molti sapienti secondo la carne, né molti potenti, né molti nobili; ma Dio ha scelto le cose pazze del mondo per svergognare i sapienti; Dio ha scelto le cose deboli del mondo per svergognare le forti; Dio ha scelto le cose ignobili del mondo e le cose disprezzate, anzi le cose che non sono, per ridurre al niente le cose che sono, perché nessuno si vanti di fronte a Dio.” 1^Corinzi 1:21-29
Essere il dono di Cristo per il mondo attuale, l’impulso di Dio che ancora proclama e annuncia la rovina della vecchia creazione, cadente e offuscata dall’errore dell’uomo, piena di vanità e di colpa, superata e sostituita dalla nuova creazione in Cristo Gesù che è la primizia.
Gesù è quella potenza che trasforma senza costringere alcuno. Se invece qualcuno si sente obbligato lo Spirito Santo si ferma e quindi si può impedirGli potenza, visione, la gioia e la comunione.
Soltanto chi ama Gesù veramente ha capito di essere nato ad una nuova vita; sarà libero e potrà liberare. Soltanto chi ama il prossimo suo, e si dona sa che questo è il suo vivere nell’umiltà, nella semplicità, e spesso nell’anonimato. Lui che purifica i cuori, e che insegna ad amare Dio sopra ogni altra cosa ed il prossimo.
Lui che ha saputo donarsi totalmente c’esorta: “Chi vuole essere mio discepolo, rinunzi a se stesso”. Questo è amore, questo è servizio, una prestazione libera, vivente e consacrata, senza esaltazione, senza protagonismo, senza vanità. Questa è negazione di se, lotte interiori fermate, sopraffazione d’egoismi, rinuncia all’egocentrismo, alla cupidigia e all’idolatria. Questa persona forse è incompresa o poco considerata nella comunità di cui fa parte. Con sofferenze magari che lo assalgono tutt’attorno, disprezzo, ingiurie, derisioni.
Il cammino di Gesù alla croce lo ha trovato preparato all’umiltà, all’abbandono di tutti, anche dei suoi amici più cari, alla sofferenza muta, perché non c’erano parole per descrivere quest’atrocità. Un anonimo figlio di falegname di una sconosciuta cittadina, incompreso e cacciato dalla sua stessa gente, aggiunto all’elenco dei peccatori comuni, pur non avendo fatto nulla. Scelsero al suo posto, e liberarono Barabba, il ribelle assassino conosciuto.
“Disprezzato e abbandonato dagli uomini, uomo di dolore, familiare con la sofferenza, pari a colui davanti al quale ciascuno si nasconde la faccia, era spregiato, e noi non ne facemmo stima alcuna.” Isaia 53:3
Questi “Santi” credo si comportino un po’ così; sono stati, sono consumati per l’amore a Gesù e per la sua chiesa.
“Lo zelo per la tua casa mi consuma” Gesù si identifica.
Hanno occupato ed occupano nell’assemblea, posti poco importanti: servizi semplici, di rutine, incarichi sgradevoli. Si sono abituati comunque a macinare pazienza, costanza, sopportazione, tolleranza.
“Or noi, che siamo forti, dobbiamo sopportare le debolezze dei deboli e non compiacere a noi stessi. Ciascuno di noi compiaccia al prossimo, nel bene, a scopo d’edificazione. Infatti, anche Cristo non compiacque a sé stesso; ma com’è scritto: «Gli insulti di quelli che ti oltraggiano sono caduti sopra di me». Poiché tutto ciò che fu scritto nel passato, fu scritto per nostra istruzione, affinché mediante la pazienza e la consolazione che ci provengono dalle Scritture, conserviamo la speranza.
Il Dio della pazienza e della consolazione vi conceda di aver tra di voi un medesimo sentimento secondo Cristo Gesù, affinché di un solo animo e d'una stessa bocca glorifichiate Dio, il Padre del nostro Signore Gesù Cristo. Perciò accoglietevi gli uni gli altri, come anche Cristo vi ha accolto per la gloria di Dio.” Romani 15:1-7
Passo al presente, dove tutti dovremmo rispecchiarci.
Questi credenti sono veramente e segretamente innamorati della chiesa, di tutti i loro componenti, soprattutto verso i più giovani perché sanno che sono loro a dover crescere. Lasciano lo spazio necessario a tutti, affinché tutti si sentano utili, aiutano, sono i veri pedagoghi occulti, una parola oggi, un esempio domani, soccorrono al momento opportuno. Hanno lasciato avanzare i più meritevoli, riconoscono i doni dei fratelli e delle sorelle e spingono affinché siano usati per l’edificazione. Stimolano chi lavora e si prodiga per la chiesa.
“Poiché, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti, per guadagnarne il maggior numero” 1^ Corinzi 9:19 “Nessuno cerchi il proprio vantaggio, ma ciascun cerchi quello degli altri.” 1^Corinzi 10:24 “Così come anch'io compiaccio a tutti in ogni cosa, cercando non l'utile mio ma quello dei molti, perché siano salvati.” 1^Corinzi 10:33
Semplici credenti della chiesa Evangelica MetodistaSuggeriscono la partecipazione nella libertà al culto, alla lode, alla preghiera corta e semplice, ai cantici e inni, anche se nuovi, ma dettati dal cuore. Frequentano le agapi e con umiltà rendono il loro servizio sempre e senza farsi notare. Partecipano agli studi, alla conversazione, al dialogo con i fratelli, preparandosi con semplicità. Non giudicano mai il fratello, ma piuttosto il fatto avvenuto, non sono mai distruttivi, ma nella critica vogliono costruire il corpo di Cristo. “Tuttavia il solido fondamento di Dio rimane fermo, portando questo sigillo: «Il Signore conosce quelli che sono suoi», e «Si ritragga dall'iniquità chiunque pronunzia il nome del Signore». In una gran casa non ci sono soltanto vasi d'oro e d'argento, ma anche vasi di legno e di terra; e gli uni sono destinati a un uso nobile e gli altri a un uso ignobile. Se dunque uno si conserva puro da quelle cose, sarà un vaso nobile, santificato, utile al servizio del padrone, preparato per ogni opera buona. Fuggi le passioni giovanili e ricerca la giustizia, la fede, l'amore, la pace con quelli che invocano il Signore con un cuore puro. Evita inoltre le dispute stolte e insensate, sapendo che generano contese. Il servo del Signore non deve litigare, ma deve essere mite con tutti, capace di insegnare, paziente. Deve istruire con mansuetudine gli oppositori nella speranza che Dio conceda loro di ravvedersi per riconoscere la verità, in modo che, rientrati in sé stessi, escano dal laccio del diavolo, che li aveva presi prigionieri perché facessero la sua volontà.” 2^Timoteo 2:19-26
Sono fedeli testimoni nel loro modo tranquillo e sereno, ma sono forti testimoni.
A volte sono un po’ sordi e ripetitivi, ma non hanno altro scritto nel cuore che tutto il consiglio di Dio.
Per questa ragione Dio li ama ed ha preparato, per loro, un posto speciale alla sua tavola.
Semplici credenti, Consulta delle Religioni La Spezia, giardino della pace
Hanno vissuto con Gesù e per Gesù sulla terra, nell’umiltà e nella semplicità, e Gesù li farà vivere vicino a se nella gloria.
Commenti
Posta un commento