49-LA PAZIENZA DI DIO, LE SPIGHE-L'Eterno,Dio


 

LE SPIGHE E LA PAZIENZA Matteo 13,24-30 36-43

Gesù dice: “Con la parola aprirò la mia bocca in parabole, proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo.” Questa parabola vuol rivelare il piano di Dio sugli uomini, ma anche il vero volto del padre.
Paziente e indulgente verso tutte le sue creature, che crescono sotto questo sole.

Come le spighe ricevono acqua dal cielo e cibo dalla terra, e crescono e si innalzano, così il Signore istruisce l’uomo e lo forma nel tempo, nella storia, con la sua Parola, con le sue promesse, con il suo amore paziente e pieno di misericordia perché vuole portare tutti gli uomini nel suo regno.
Dio parte da lontano e fa Abramo padre di una moltitudine di nazioni.
Israele nazione a testimonianza di Di. Gesù figlio di Dio, figlio di Israele e 
figlio dell'uomo.





Sviluppa il suo piano sulla terra contaminata da un uomo disubbidiente e contraddicente, peccatore; con una prospettiva di vita breve (max. 120 anni), senza potersi riscattare dall’errore compiuto ne salvare e... per certo sopraggiungerà la morte.
Un forte nemico ostacola il piano: gli è permesso di fare il principe sulla terra e ostacolare la crescita, la vita dell’uomo.
Un avversario pieno di risorse, e con grandi forze, quelle del male.
Il signore non ha fretta, di fermare questo oppositore ma anzi con tranquillità sta portando a compimento tutto il suo disegno.
Dio è paziente, non perde la calma. Dio non perde!
Dio vuole ampliare il suo regno. Aumenta il numero dei suoi sudditi in ogni tempo e in ogni circostanza.



Conosce il terreno, la terra, conosce il tempo, i venti del mondo e le intemperie.
Il grano da Lui seminato, buon seme; cresce e si sviluppa. Vuole che il campo renda molto, anche se lo sviluppo delle spighe è pieno di ostacoli, per la falsità e l’invidia del nemico che semina la zizzania ed è secondo la sua specie, diversa dal grano.
Voi siete progenie del diavolo, che è vostro padre” Giov. 8,44
Sta parlando contro i seminatori di morte, agli attentatori della vita in ogni tempo, ai procuratori di sofferenze, ai distruttori dell'umanità e del pianeta.





Il cibo e l’acqua comunque devono essere divisi con le altre spighe simili: la zizzania che svilupperà anch’essa sotto i raggi di crescita del sole.
In ogni modo grano e zizzania crescono insieme, uno accanto all’altra.
Dio fa piovere sui giusti e sugli ingiusti” Matteo 5,45

Vedendo il campo contaminato, dei servitori chiedono il motivo della presenza della zizzania, subito pronti per andare a strapparla.

Separiamo il grano dalla zizzania”! Questo è quello che dice ancora oggi il servitore sbagliando, chi in buona fede, chi no.
Dice questo soprattutto quello che pensa di essere il servo più bravo, il più religioso, devoto, quello che si sente santo; è lui che vuole togliere la zizzania.
Togliamo la zizzania, sradichiamo le erbacce, ripuliamo il campo che sembri nuovo, separiamoci, leviamoli dal mondo.



Non è forse quello che hanno fatto i fanatici religiosi nel tempo e che continuano a fare, anche quelli vicini al cristianesimo, sentendosi al servizio di Dio.
Quanti oltraggi, quanta violenza, sradicamenti, morti e guerre sante; ma anche quante divisioni, quante separazioni, discriminazioni.

La volontà di Dio è che la zizzania cresca in mezzo al grano; il comando è che crescano insieme perché non succeda che cercando di togliere la zizzania, coloro che non sono adatti, che non sono comandati, non sradichino anche il grano.
Mietitori non possono essere uomini, o gruppi, organizzazioni:
il compito è riservato a personalità celesti, mandati dal vero giudice, colui che conosce le cose nel profondo.

Il grano in ogni modo cresce, anche se forse sarà ostacolato dall’erbaccia che si nutre delle stesse sostanze del terreno. La crescita dipende da Dio non dall’uomo che ha soltanto il compito di piantare, annaffiare e concimare.
Dapprima il grano crescerà debole, esile, con poca forza, mentre la zizzania cresce rapidamente, forte, robusta; ma di altra specie ed è nociva per il grano.



I figli crescono forse deboli, con poca forza, con poca fede, bisognosi d’acqua e di cibo solido, ostacolati dalle tentazioni, dai falsi paragoni del mondo, dal peccato e dalla malvagità, che così facilmente è attorno e li avvolge.
Il profeta evidenzia come i peccatori prosperano, si moltiplichino, si arricchiscono, e sono nocivi e di male esempio per i figli. Mal.3,15

Matteo 13,36-43

Nel campo, si fronteggiano il grano e la zizzania; il buon seminatore ed il nemico.
Sulla terra si fronteggiano i figli di Dio e i figli del maligno; il Signore ed il diavolo.
Il RE dei re ed il principe di questo mondo.





Analizzando attentamente ci sono altri due personaggi; i servitori e i mietitori che non sono le stesse persone.
Si evidenziano anche due metodi, di crescita, e dopo di mietitura: Quello degli uomini, anche se servi di Dio, la religione; e quello di Dio stesso, la fede.

Figli sono coloro che sono grano nell’essere buon seme, nella sostanza, nell’etica, nel comportamento, nel fare la volontà del Padre; la zizzania è figlia di un altro padre come dice la parabola.
Non ci sono campicelli separati, ma un unico grande campo, il mondo.

Il primo metodo è: puliamo il campo, leviamo le erbacce, facciamo crescere il grano da solo, poco ma buono, isoliamolo da ciò che è diverso; facciamo il nostro campetto, coltiviamo il nostro orticello. Usiamo del diserbante per fare prima, irroriamolo di medicinale che ucciderà la malattia e non sarà esposto all’attacco d’alcun male.
Che risultati hanno ottenuto i concimi chimici, i pesticidi, i diserbanti, i defoglianti?
I primi, faranno crescere il prodotto certamente ingrossato di peso e di volume ma contaminato; (chi si sente santo gonfia), i secondi inaridiranno il terreno facendo morire tutto, anche quello che non deve morire.











Lasciate che l’uno e l’altro crescano insieme; abbiate fede, non sono Io o no Colui che fa crescere. Che vivano insieme sino alla mietitura”
Nutritelo, annaffiatelo, con la parola di Dio, concimatelo con del buon concime, che sono le opere preparate per voi affinché le pratichiate; esempi di fede, di solidarietà, misericordia, di condivisione, di amore; tutti i giorni e col sudore sul volto.”

Ai figli di Dio è comandato: nutrire, dissetare, consolidare, invece di sradicare.
È un ordine!

Una volta cresciuto il grano è più alto della zizzania, è più robusto, più sviluppato, più bello, più dorato. Si è nutrito meglio, ha sopportato tante situazioni scabrose,
intemperie e siccità; ha superato tante prove pericolose, venti impetuosi e grandine e sempre di prima persona, cercando di sorreggersi a vicenda, non nascondendosi tra la zizzania.
Ha imparato a nutrirsi anche di poco, ma di ciò che conta; ha imparato a sorreggersi accostandosi e cercandosi tra simili, a praticare la comunione.
Ha imparato a dipendere soltanto, ma da tutto ciò che procede dalla bocca di Dio, dall’amore di Dio. Egli è pane nel deserto, acqua durante l’arsura, buon seminatore, che si cura soprattutto di quelle spighe che sono ai margini del campo, vicino ai dirupi.
E’ il vento dolce e sommesso che culla e ossigena le spighe.
Luce che da la vita e fa crescere.




Colui che semina il buon seme è il figlio dell’uomo, Gesù.
Tutto nasce da Lui dalla sua parola sparsa nel mondo.
Tutto dipende da Lui per la crescita, per la vita e per la mietitura.

Esaminiamo i servitori, sono credenti al servizio di Dio? Eppure, che fede: Lo rimproverano. “Signore non hai seminato del buon seme” Che ne sa questo tipo di servitore dei piani di Dio o delle sue vie se non gli sono rivelate.
Vuole fare quello che il Signore non gli ha mai detto.

Il male imperversa e prospera e l’uomo anche se inconsciamente, involontariamente, com’è per questi servi, incolpano il Signore per il male che c’è sulla terra.
A se avessi seminato io? Tutte spighe uguali, tutte dello stesso colore, tutte della stessa altezza, una stessa lingua, una stessa religiosità.
Avrei formato un campo perfetto, incontaminato: dice l’imperfezione”.
Molti servitori del passato si sono adoperati in questo modo, depauperando il corpo di Cristo, volendo nella chiesa stesse idee, stesse opinioni, stesse manifestazioni: le proprie. Stessi comportamenti metodici, la consuetudine: la loro.
Siccome non sanno, ne vogliono, forse neppure possono distinguere il fratello perché è diverso, nell’estetica, nell’etica, ma anche nella libertà, nella verità, nell’amore.
Lo confondono per zizzania e lo vogliono sradicare dal campo.




Ma non è così, il campo è il mondo, e il buon nutrimento, è l’evangelo. E’sparso nel mondo; ed è per il mondo, per far crescere le spighe, non una spiga uguale all’altra, imperfette perché provate, ma tutte utili allo stesso modo.
Per crescere la dove c’è anche altro seme, secondo la sua specie, sparso dal nemico fraudolente.
Sapete che l’unità, la vicinanza, tra spighe anche diverse ma della stessa natura, fa crescere poco la zizzania.
E sapete quale è la colla che le tiene vicine le une dalle altre: E’ l’amore, la solidarietà, l’accoglienza, la condivisione, il sentirsi figli uguali; questo avvicina anche le spighe che noi riteniamo ai margini del campo, che noi riteniamo compromesse con l’esterno, con la zizzania.



Sono un figlio che attrae il fratello per dare più frutto insieme o sono una persona che allontana, che critica, che sradica invece di concimare. Quale è la nostra colla?
Noto contraddizione tra me e l’evangelo? Sono buon seme seminato dal buon seminatore o sono erbaccia? Come posso cambiarmi?

Può la zizzania trasformarsi in grano? Può un albero secondo la sua specie fare frutti secondo una specie diversa? Può una fonte salata dare acqua dolce? Giac.3,11-12

Quello che non è possibile agli uomini è possibile a Dio.

Dio offre l’occasione a tutti per crescere e svilupparsi all’altezza di spighe mature, d’uomini fatti, all’altezza di Gesù. E’ la sua parola messa in pratica in noi stessi, nella comunità, nella città, nel mondo.

I servitori? Che responsabilità. Quanti si sono fatti servi senza mandato; forse erano solo frumento, se non zizzania? Quante spighe sradicate se analizzassimo la storia. Quante inquisizioni, quanti olocausti, quante sette devastatrici... quanto terrorismo; ma anche quanta disunione, allontanamenti e discriminazioni.




Gli errori del passato si ripetono? Speriamo di no! Qual' cosa si sta muovendo nell'ecumenismo almeno tra cristiani.


Servi veramente disutili, mietitori non autorizzati, hanno fatto e fanno ciò che il padrone non farebbe mai.
Si fanno mietitori prima della mietitura; certo è che almeno questi della parabola hanno il pudore di chiederlo al Signore e si muovono secondo suo ordine.
Che responsabilità essere servi e non saper aspettare il tempo, non saper condividere la pazienza di Dio. Ma se poi uno; mietitore si è fatto da se stesso?
Che farà il Signore di questi sradicatori?
Molti mi diranno, non abbiamo fatto in nome tuo opere potenti” ma Dio dirà: “Dipartitevi da me voi tutti operatori d’iniquità” Matteo 7,22-23
Il figlio dell’uomo; poiché conosce gli uomini nel profondo, si muove in modo diverso.
Aspetta con pazienza che tutte le spighe siano pronte a maturazione perfetta, non una deve rimanerne indietro. Dopo comanda gli angeli suoi a raccogliere dal suo regno prima ogni erbaccia per gettarla in fasci nella fornace ardente.




Ma il grano riponetelo nel mio granaio, allora i giusti risplenderanno come il sole nel regno del padre loro.”

E’ più opportuno indubbiamente essere grano!

Quindi ecco:

Ecco, io vi dico: Levate gli occhi e guardate le campagne come già sono bianche da mietere” Giov.4,35 Ma…“Guardare e non toccare è una cosa da imparare





Commenti

Post popolari in questo blog

40-Festa dell' EPIFANIA-GESU'-I Magi e LA LUCE-Gesù nasce-Emanuele

65-VISIONE, FUTURO, SPERANZA-MOSE'-Profeti e Profezie

109-FUGA in Egitto di Giuseppe e Maria-Gesù nasce-Emanuele