53-LA CENA DEL SIGNORE-comunione,speranza
LA CENA DEL SIGNORE
Esodo
24:5-11
E mandò dei giovani tra i figliuoli d'Israele a offrire olocausti e
a immolare giovenchi come sacrifizi di azioni di grazie all'Eterno.
E
Mosè prese la metà del sangue e lo mise in bacini; e l'altra metà
la sparse sull'altare.
Poi prese il libro del patto e lo lesse in presenza del
popolo, il quale disse: 'Noi faremo tutto quello che l'Eterno ha
detto, e ubbidiremo'.
Allora
Mosè prese il sangue, ne asperse il popolo e disse: 'Ecco il sangue
del patto che l'Eterno ha fatto con voi sul fondamento di tutte
queste parole'.
Poi
Mosè ed Aaronne, Nadab e Abihu e settanta degli anziani d'Israele
salirono,
e
videro l'Iddio d'Israele. Sotto i suoi piedi c'era come un pavimento
lavorato in trasparente zaffiro, e simile, per limpidezza, al cielo
stesso.
Ed
egli non mise la mano addosso a quegli eletti tra i figliuoli
d'Israele; ma
essi videro Iddio, e mangiarono e bevvero.
Dopo
la lettura di questo 1°testo, come possono non venire alla mente
altri testi che riportano il patto di Dio con l'uomo, l'uccisione di
animai e il sangue. La
prima domanda per me è?
Perché
Abele offri a Dio primogeniti del suo gregge e fu guardato con favore
da Dio al posto di Caino?
Dio
conosceva il cuore di Caino, il suo egoismo e la falsità interiore
al punto da donare a Dio cose non certo primizie.
Conosciamo
la storia, l'uccisione di Abele da parte di Caino, e Dio che dice:
"Che hai tu fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me
dalla terra". L'uccisione
di Abele può considerarsi come un sacrificio umano fatto per
appagare se stesso e la sua ira contro Dio e la sua giustizia.
Uccisione di un essere umano, fatto che Dio non tollera ne sopporterà
mai: neppure l'uccisione di chi commette omicidio.
I
sacrifici animali invece, dopo la caduta di Adamo ed Eva sono un
tema importante in tutta la Scrittura perché “senza spargimento di
sangue non c'è remissione” (Ebrei 9:22). Quando Adamo ed Eva
peccarono, degli animali furono uccisi da Dio per provvedere loro dei
vestiti (Genesi 3:21). e fargli constatare che la violenza é entrata
nel loro mondo ed è servito uccidere degli animali per riparare la
loro nudità esteriore ed interiore; un sacrificio temporaneo in
riparazione del peccato.
Caino e Abele portarono offerte al Signore,
ma l'offerta di Caino non fu riconosciuta buona come quella di Abele.
L'offerta di Abele consisteva nei “primogeniti del suo gregge”
(Genesi 4:4,5).
Noè sacrificò degli animali a Dio quando
le acque del diluvio si ritirarono e Dio sentì un profumo soave e
gradì queste offerte (Genesi 8:20,21). Abramo offrì a Dio il
montone da Lui preparato al posto del figlio primogenito per
insegnare ancora che non dovranno esserci più sacrifici umani nel
suo popolo ne in tutti i popoli (Genesi 22,11).
I
sacrifici animali sono stati accolti e poi ordinati da Dio per poter
realizzare il perdono dei peccati e togliere il senso di colpa
dell'uomo per poter ricominciare. L’animale serviva come sostituto,
ossia moriva al posto del peccatore, ma solo momentaneamente, ed è
per questo che i sacrifici venivano offerti ripetutamente. Il sangue
è la sede della vita, "Poiché
la vita della carne è nel sangue. Per questo vi ho ordinato di porlo
sull'altare per fare l'espiazione per il popolo e le persone; perché
il sangue è quello che fa l'espiazione, per mezzo della
vita"(Levitico17:11);"Guàrdati
assolutamente dal mangiarne il sangue, perché il sangue è la vita,
e tu non mangerai la vita insieme con la carne"(Deuteronomio12:23).
Se il sangue è la vita, non possiamo appropriarcene insindacabilmente indissolutamente: la vita appartiene a Dio e noi dobbiamo rispettare la vita di ogni essere, tanto più quella umana. "Non uccidere"'Esodo20:13;"Certo, io chiederò conto del vostro sangue, del sangue delle vostre vite; ne chiederò conto a ogni animale; chiederò conto della vita dell'uomo alla mano dell'uomo, alla mano di ogni suo fratello. Il sangue di chiunque spargerà il sangue dell'uomo sarà sparso dall'uomo, perché Dio ha fatto l'uomo a sua immagine"Genesi9:5-7), ma deve anche astenersi dal cibarsi del sangue degli animali offerti in sacrificio.
Se il sangue è la vita, non possiamo appropriarcene insindacabilmente indissolutamente: la vita appartiene a Dio e noi dobbiamo rispettare la vita di ogni essere, tanto più quella umana. "Non uccidere"'Esodo20:13;"Certo, io chiederò conto del vostro sangue, del sangue delle vostre vite; ne chiederò conto a ogni animale; chiederò conto della vita dell'uomo alla mano dell'uomo, alla mano di ogni suo fratello. Il sangue di chiunque spargerà il sangue dell'uomo sarà sparso dall'uomo, perché Dio ha fatto l'uomo a sua immagine"Genesi9:5-7), ma deve anche astenersi dal cibarsi del sangue degli animali offerti in sacrificio.
Dio
non ha ripensamenti sopratutto perchè conosce l'uomo, i suoi
sentimenti e dove lo portano, e sa che per quel tempo, l'animo
dell'uomo pensava che le offerte in natura, anche quelle umane,
appagassero la divinità, per questo voleva insegnagli a non
commettere omicidi e rimanesse soddisfatto e considerasse il sangue
versato dagli animali una cosa sacra da ripetere soltanto in
occasioni speciali e particolari.
Questo
penso sia il perché Dio abbia prescritto i sacrifici animali e
versamento del sangue nell’Antico Testamento?
Il
comandamento è solenne e più volte ripetuto (Genesi
9:1-4;
Levitico
17:10-16;
Deuteronomio12:22-25),
tanto da essere considerato di importanza universale e non limitato
al solo popolo di Israele.
Nella controversia fra la chiesa ellenista e i Giudeocristiani,
l'astenersi dal "sangue" è considerato uno degli obblighi
ai quali tutti i cristiani devono attenersi (
15:20:29).
Oggi ancora questo divieto è osservato dagli ebrei
praticanti.Il sangue è importante nei loro sacrifici perché esso è considerato vita. Col sangue d'agnello gli Israeliti in Egitto, prima della loro partenza, avevano segnato gli stipiti delle loro porte (Esodo 12); con l'aspersione del sangue avviene la stipula dell'Alleanza nel corso dei numerosi sacrifici. Non si tratta, però, di un'azione misteriosa e magica del sangue in sé stesso. Esso non possiede virtù proprie, ma è il mezzo dell'espiazione ordinato da Dio.
I
sacrifici animali cessarono per i cristiani quando venne il Cristo.
Gesù è stato il sacrificio sostitutivo perfetto, offerto una volta
per tutte (Ebrei 7:27) affinche nessun sacrificio possa contare più
di questo, ed Egli ora è l’unico mediatore del Patto tra Dio e
l’umanità (1 Timoteo 2:5).
Per
tutti i Cristiani, i sacrifici animali sono una figura del
sacrificio di Cristo. Cristo è l’unico sacrificio che Dio poteva
accettare per il perdono di tutti i peccati, in quanto Egli, Dio
stesso, si è sacrificato per i nostri peccati, provvedendo il
perdono come fatto dai sacrifici di animali, ma estremamente
superiore e per dare una figura che annunciasse il sacrificio
perfetto e completo di suo Figlio, Gesù Cristo fatto una volta
soltanto e per sempre (Levitico 4:35, 5:10).
Tutti i significati che si ritrovano nel Nuovo Testamento riferiti al sangue versato da Gesù sulla croce si riferiscono al Patto. Esso è "il sangue del patto" (Matteo 26:28; Marco 14:24), del "nuovo patto" (Luca 22:20; 1^ Corinzi 11:25), cioè del patto di grazia stabilito da Dio con coloro che credono in Cristo, e convalidato con il sacrificio sul Calvario.
Per
mezzo del sangue di Cristo i credenti son giustificati
(Efesini
1:7;
1 Pietro
1:19),
riconciliati con Dio e ristabiliti nella Sua pace (Colossesi
1:20),
e riconciliati anche fra di loro (Efesini
2:13).Tutti i significati che si ritrovano nel Nuovo Testamento riferiti al sangue versato da Gesù sulla croce si riferiscono al Patto. Esso è "il sangue del patto" (Matteo 26:28; Marco 14:24), del "nuovo patto" (Luca 22:20; 1^ Corinzi 11:25), cioè del patto di grazia stabilito da Dio con coloro che credono in Cristo, e convalidato con il sacrificio sul Calvario.
Il sangue di Cristo è "vera bevanda" spirituale (Giovanni 6:55) e "li purifica da ogni peccato" (1^ Giovanni 1:7).
Varie nozioni connesse con i sacrifici nel Tempio confluiscono in questa interpretazione: il sangue dell'agnello pasquale, che aveva preservato gli Israeliti dall'angelo sterminatore ( 5:7; cfr. Esodo 12:11ss) e i riti del gran giorno delle espiazioni (Ebrei 9:7 ss; cfr. Levitico 16).
Quel
che importa, in tutti questi riferimenti, non è tanto l'accuratezza
delle forme liturgiche, ma l'affermazione teologica che Cristo è:
"l'Agnello di Dio che toglie i peccati dal mondo" (Giovanni
1:20; 1 Pietro
1:19).
Esodo
24,11 "essi videro Iddio, e mangiarono e bevvero".
Che viene usato per la comunione con Dio.
Ecco
il 2° testo : Marco 14:22-25 "E mentre mangiavano,
Gesù prese del pane; e fatta la benedizione, lo ruppe e lo diede
loro e disse: Prendete, questo è il mio corpo. Poi,
preso un calice e rese grazie, lo diede loro, e tutti ne bevvero.
E
disse loro: Questo è il mio sangue, il sangue del patto, il quale è
sparso per molti. In verità io vi dico che non berrò più
del frutto della vigna fino a quel giorno che lo berrò nuovo nel
regno di Dio".
Analizziamo un po' la storia.
Il
popolo era nomade e conosceva l'importanza dei sacrifici animali, del
sangue e dell'uccisione di altri esseri umani: aveva fatto un patto
con Dio che gli aveva consegnato dei comandamenti, la Legge: cose da
rispettare! Ma conosceva anche la
solitudine del deserto e la difficoltà di trovarvi cibo; questo
popolo Dio lo aveva preparato e gli aveva insegnato che non era solo
sulla terra ed avrebbe fatto incontri; Dio poteva essere
nell'incontro per questo doveva essere sempre pronto ad accogliere,
nutrire, alloggiare e proteggere ogni viaggiatore, lo straniero che
si fermava davanti alle sue tende e dopo alle sue case. Era un
peccato mangiare da soli-Giobbe 31:17: ("…se ho mangiato da
solo il mio pezzo di pane senza che l'orfano ne mangiasse la
sua parte"). Era peccato rifiutare di partecipare il proprio
cibo con i bisognosi ed i poveri-Isaia 58:7: “Non è forse questo:
che tu divida il tuo pane con chi ha fame, che tu conduca a
casa tua gli infelici privi di riparo, che quando vedi uno nudo tu lo
copra e che tu non ti nasconda a colui che è carne della tua carne”?
Infatti,
la legge mosaica raccomandava l’ospitalità, che anche presso i
greci era un dovere religioso-Levitico 19:34: “Tratterete lo
straniero, che abita fra voi, come chi è nato fra voi; tu lo amerai
come te stesso; poiché anche voi foste stranieri nel paese d'Egitto.
Io sono il Signore vostro Dio”.
Anche questo faceva parte del
Patto.
Questo
mangiare assieme, questo pane, questo vino, questa convivialità, che
è sempre presente ancora oggi nel popolo Ebraico e si rifà ai
comandamenti di Dio come i sacrifici ed il sangue: tutti elementi
importantissimi. Gesù li accomuna in se stesso e informa i suoi
seguaci che ricordare Lui e seguirlo è come adempiere a tutta la
Legge, perché in Lui si è compiuto tutto, il precedente è
superato, il volere del Padre è esaudito e Lui ne è soddisfatto e
l'uomo e la donna non si devono sentire più in colpa.
Questo,
col passare del tempo e le coscienze macchiate degli uomini, anche se
in buona fede e credenti, è stato cambiato: la normalità è
diventata sacralità. La cena semplice e conviviale, partecipata nel
ricordo del maestro e Signore, ma fratello e amico, é diventata
difficile. La sacralità della divinità ha preso il soppravvento
sull'amicizia e la fratellanza, è rispuntato il sacerdozio,
indumenti e oggetti sacri, il senso di colpa personale, la
confessione personale e la cena è risultata non più partecipata da
tutti.
Lutero, quest'anno ricorrono
i 500 anni dalla Riforma, ha cominciato a capire che c'era qualcosa
che non andava.
Vi
sono parecchie diversità sulla partecipazione nelle chiese
cristiane. In linea di massima partecipa
alla santa cena chi è stato battezzato da adulto o infante, per
immersione o abluzione. In alcune chiese comunque l’accesso alla
Santa Cena è libero, purché si viva quel momento con grande serietà
e consapevolezza. Viene letto il passo a cui fa riferimento, in cui
si evidenzia la responsabilità di chi si accosta ("Ora ciascuno
esamini se stesso, e così mangi del pane e beva dal calice"
1Corinzi 11:28) poi viene distribuito il pane spezzato e il vino. La
consapevolezza consiste nel rendersi conto: cosa significa il
sacrificio di Cristo.
Sarebbe
bene che tutti potessero partecipare alla cena del Signore, perché
anche questo fa parte dell’opera di Dio in noi, che consiste
nell’essere resi conformi alla sua natura. Al tempo in cui fu
istituita la Pasqua, tutti potevano mangiare dell’agnello,
perché
facevano tutti parte del popolo di Dio, e il Signore non ha vietato
nulla, sebbene sapesse come il suo popolo si sarebbe comportato sotto
il monte.
L'uomo pone divieti e quindi giudica a priori chiunque non sia secondo lui conforme, non sapendo nulla delle persone che ha vicino. Secondo me, pur comprendendone le ragioni preferisco un'evangelizzazione, un ammaestramento che responsabilizzi le genti e i credenti, e poi ognuno scelga. Se sceglie di stare alla cena del Signore con responsabilità, poi sarà Lui a giudicare.
In
questa storia complessa troviamo continuità e rotture, dialoghi e
guerre, cultura e ignoranza, passato e presente.
L'uomo pone divieti e quindi giudica a priori chiunque non sia secondo lui conforme, non sapendo nulla delle persone che ha vicino. Secondo me, pur comprendendone le ragioni preferisco un'evangelizzazione, un ammaestramento che responsabilizzi le genti e i credenti, e poi ognuno scelga. Se sceglie di stare alla cena del Signore con responsabilità, poi sarà Lui a giudicare.
Le origini sono nella Bibbia, e in particolare in un passo dell'Esodo(24, 3-8) in cui Mosè asperge il popolo con una parte del sangue dei sacrifici, a significare l'alleanza, il Patto con Dio. Parole complicate che hanno prodotto diverse interpretazioni tanto cristiane quanto ebraiche. Due maniere derivate dall'Antico Testamento, con conflitti non solo verbali. Non una separazione del modo cristiano da quello ebraico, ma cristianesimo ed ebraismo rabbinico come due religioni che nascono dall'antica religione biblica. In questo percorso il primo cristianesimo ha trasformato il sangue in un simbolo: l'Eucaristia, che però salvaguardi anche il valore della presenza del corpo di Cristo. Un percorso complicato, perché la presenza reale nell'Eucaristia non si afferma in toto e non senza opposizione. Il dogma della dottrina eucaristica viene rifiutato dal mondo protestante e la profanazione che è l'accusa rivolta agli ebrei ha fatto versare tanto sangue innocente.
Chiesa Romana |
Chiesa evangelica Metodista di La Spezia "comunione" |
Chiesa evangelica Metodista di La Spezia "simboli" |
Dall'altra parte, l'ebraismo rabbinico, dopo la fine dei sacrifici animali con la caduta del Tempio, rifiuta il sangue, e non se ne vuole cibare. In questo passaggio, le due religioni si interpretano e si rievocano, e mi sembrano attraverso il sacro e il sangue molto convergenti nella teologia, che secondo me discostano dall'evangelo. Analizzando gli scritti di questi predecessori sul problema della sacralità e quindi della partecipazione alla così chiamata Santa Cena o Cena del Signore: penso di avere maturato questi pensieri.
Battesimo ortodosso |
Battesimo cattolico romano |
Battesimo evangelico o evangelicale |
Battesimo evangelico metodista valdese |
Battesimo di Giovanni |
La cena del Signore "Tintoretto" |
A Gesù piace la convivialità che si esprime nella fratellanza, nell'amicizia, nell'affetto, nel rispetto reciproco, nella serenità e nella pace e dove c'è anche un momento di preghiera e di presa di coscienza di cosa si sta vivendo. (la casa di Marta e Maria, Zaccheo, Simeone, l'alto solaio...). Ricordarlo con cuore e con semplicita in questi momenti di convivialità che a Lui sono piaciuti, questa è per me la Cena del Signore e mi semba la cosa migliore da fare per ricordarlo sopratutto in questo che di noi gli è piaciuto.
L''apostolo Paolo scrive in 1^Cor.11:28-29: è il primo che prospetta una sacralità che Gesù e forse neppure lui volevano: il ritorno a tradizioni sacerdotali e perchè quella che doveva essere la convivialità con il Signore e tra fratelli e sorelle era degenerata e sappiamo come. Ci afferma che la condizione non è nella partecipazione ma nell'essere accolti ed è interiore e invita a mangiare: "Ora ciascuno esamini se stesso, e così mangi del pane e beva dal calice; poiché chi mangia e beve, mangia e beve un giudizio contro se stesso, se non discerne il corpo del Signore.
Shagall |
Tutto è preparato |
Ma Dio sappiamo è un grande perdonatore lento all'ira e di grande benignità. Romani 8:31-39
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